Secondo quanto emerso dalle indagini i presunti affiliati al Locale di ‘ndrangheta di Cirò si interessavano, su richiesta delle vittime di furti o di altri reati, a farli rientrare in possesso dei loro beni o ad avere “giustizia”, mentre le stesse vittime omettevano quasi sempre di presentare denuncia agli organi istituzionali preposti tranne nei casi in cui vi erano costretti per incassare i premi assicurativi.
L’operazione odierna, le cui indagini erano partite nel giugno del 2019, costituiscono la prosecuzione di un’altra operazione denominata Stige del gennaio 2018 ed hanno consentito di accertare come la Locale di Cirò avrebbe avuto la capacità di ricompattarsi mantenendo la sua operatività.