Il giornalista nostro compaesano, Marco Grieco, infatti, firma oggi, 20 febbraio 2022, la prima pagina del settimanale nazionale L’ESPRESSO in edicola per tutta la settimana. Una data importante per Marco a cui la nostra città gli ha dato i natali e che lo ha visto crescere.
34 anni, Marco vive a Roma dove collabora con diverse testate nazionali, specializzandosi come vaticanista per il quotidiano Domani. Apprezzato per la sua scrittura netta e la passione per i temi sociali, da mesi ha iniziato i suoi primi passi nel gruppo GEDI in qualità di collaboratore per Repubblica, D La Repubblica, e, appunto L’Espresso. Questa settimana, proprio per L’Espresso, l’articolo “Gli inascoltati” a sua firma, è un ampio ritratto dei giovani che lottano per i diritti civili e un futuro più sostenibile. Marco, però - e lo fa sa sempre - ci tiene a precisare che la sua esperienza a Roma non ne offusca le radici lucane, anzi. “Contrariamente a quanto mi è stato rinfacciato dopo un intervento in TV- spiega Marco - sono legatissimo al mio paese, quando ne ho l’occasione, imparo sempre qualcosa in più della sua storia. La mia passione per le storie - aggiunge - ha le misure della finestra della mia cameretta, che mi ha insegnato a viaggiare con la curiosità e la immaginazione. Vivere lontano da una grande metropoli, infatti, non mi ha precluso la voglia di conoscere il mondo. Così l’ho fatto sui libri e nelle relazioni”. Appassionato di lettura, Marco confessa le ore spese nella Biblioteca Comunale di Pisticci. “Spesso passavo lì molto tempo, la scuola non è mai una parentesi felice come ci viene raccontato. Eppure, nei libri del Battello a Vapore o di Gianni Rodai, per esempio, ho imparato a sviluppare la mia curiosità dell’altro. Oggi mi sento di ringraziare Carmelina Giannone e tutte le addette alla Biblioteca, che mi hanno insegnato la dedizione ai libri, un oggetto vivo. Consiglio a chi si sente annoiato, spesso i giovani, di passare da questo piccolo tesoro che è la nostra Biblioteca, perché c’è tutto un mondo che merita di essere scoperto da noi”.
Appassionato di reportage Marco confessa che l’attitudine all’ascolto, l’ha imparato in famiglia: “A casa ci siamo sempre ascoltati gli uni gli altri, grazie alla educazione dei miei genitori (Marco ha perduto la mamma da giovanissimo). E poi ho avuto una grande fortuna, crescere circondato da anziani. Spesso non si è consapevoli di quanta saggezza serbino i nostri nonni”.
Michele Selvaggi