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Il 22 febbraio 2023 in prima mattinata l’attività didattica della classe 2^A della Scuola Secondaria di I grado di Pisticci è interrotta da un’insolita telefonata, quella di Sami Modiano. Sì, proprio Sami Modiano, il sopravvissuto ai campi di concentramento.
A ricevere la telefonata è la prof.ssa Stella Calandriello che, quando si ritrova dall’altro capo del telefono la voce di un anziano signore presentarsi con il nome di Sami Modiano, sorpresa e incredula ripete ad alta voce il nome del sopravvissuto, facendo calare nell’aula un assoluto silenzio. Gli alunni cercano di carpire qualcosa della conversazione, consapevoli che la telefonata li riguardi. Difatti quest’anno per la commemorazione del Giorno della Memoria hanno scritto delle lettere ai sopravvissuti dei campi di concentramento e alcuni di loro proprio a Sami Modiano.
Sulla Shoah c’è una copiosa letteratura narrativa e filmica che viene in aiuto della scuola per aiutare a non dimenticare. Ma se abbiamo ancora il dono della presenza viva di alcuni sopravvissuti, ormai pochi, perché non approfittarne per intessere con loro un dialogo? Poter comunicare direttamente con i protagonisti della Shoah su quanto hanno vissuto, facendo riflessioni, ponendo quesiti, chiarendo dubbi e curiosità, è un’opportunità rara e tra un po’ irripetibile. Vivere un’esperienza che si lega a loro significa ricordarla per tutta la vita, non dimenticarla più e raccontarla ai posteri.
È stata questa convinzione che ha animato la prof.ssa Calandriello a pensare un’attività che rendesse l’esperienza dei propri alunni indimenticabile. E così dopo una breve inquadratura storica dell’argomento e l’ascolto delle testimonianze dei sopravvissuti su Internet, sono nate le lettere che gli alunni di classe Seconda della Scuola Secondaria di I grado hanno scritto alla senatrice Segre, alle sorelle Bucci, alla poetessa Edith Bruck, a Goti Bauer, a Enrico Vanzini e anche a Sami Modiano. Lettere scritte a mano e tutte spedite quale via posta quale via email secondo gli indirizzi aventi a disposizione.
Sami Modiano ha ricevuto le lettere, le ha tutte lette insieme alla moglie, emozionandosi molto. Ha persino rilevato una certa differenza tra le lettere scritte dai maschietti e quelle delle femminucce. “C’è più sensibilità in quelle delle ragazzine - dice alla professoressa - Ma lei sa bene che la sensibilità di noi uomini è diversa da quella delle donne”. Ringrazia tanto per il dono ricevuto. Non sa se riuscirà a rispondere a tutte o solo a qualcuna. Avrebbe piacere a incontrarci, ma il covid e la tarda età lo dissuadono da qualsiasi spostamento. Ringrazia più volte e procede dicendo: “Sami Modiano è solo un individuo. Da solo non si può nulla se non ci fossero persone come lei che sensibilizzano i giovani, professoressa. I giovani vanno educati ai valori, ai valori che contano. Solo così si può costruire un futuro migliore”.
Le parole si sono diffuse nell’aula grazie al vivavoce e sono arrivate dove devono arrivare: ai ragazzi.
Abbiamo ricevuto una grande lezione di umanità e umiltà dice la prof.ssa Calandriello che conclude: "Se l’esperienza delle lettere già di per sé ha segnato gli alunni, questa telefonata è stata un ulteriore passo per non dimenticare. Peccato solo non aver potuto registrare la telefonata".