Al fine di contrastare il perdurare della crisi energetica e, in particolare, l’aumento dei costi dei carburanti, in continuità con gli interventi emergenziali adottati nel corso del 2022 – secondo quanto riporta una nota di Palazzo Chigi – si proroga, fino al 18 novembre 2022:
- la riduzione delle aliquote di accisa su prodotti energetici utilizzati come carburanti (aliquote di accisa sulla benzina, sul gasolio e sui gas di petrolio liquefatti (GPL) impiegati come carburanti);
- l’esenzione dall’accisa per il gas naturale per autotrazione;
- la riduzione dell’aliquota IVA (fissata al 5%) per le forniture di gas naturale impiegato in autotrazione.
Così il presidente di Assoutenti Furio Truzzi:
“Il taglio delle accise è una misura oramai superata e non più adatta ad affrontare l’emergenza prezzi in Italia, soprattutto alla luce della nuova risalita di benzina e gasolio alla pompa.
La questione carburanti va affrontata con nuovi e più efficaci interventi, e ci auguriamo che il prossimo Governo sappia trattare il tema in modo più incisivo.
Ricordiamo infatti che la crescita dei listini di benzina e gasolio ha effetti diretti sull’inflazione e sull’economia, determinando il rialzo dei prezzi di tutti i prodotti trasportati”.
Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ha aggiunto:
“È evidente che un governo, non solo in carica per il disbrigo degli affari correnti, ma ormai sotto sfratto esecutivo, non poteva fare altro.
Ma è altrettanto evidente che il prossimo esecutivo dovrà come primo atto intervenire sia contro il caro benzina che sul caro bollette.
Per i carburanti, infatti, secondo il dato settimanale di martedì del Mite, non solo il gasolio ha sfondato nuovamente la soglia di 1,8 euro al litro, ma ha registrato il 3° maggior rincaro settimanale di sempre, oltre 9 centesimi al litro, pari a 4 euro e 68 centesimi a rifornimento.
Un aumento dovuto al taglio della produzione di appena 100 mila barili di petrolio al giorno decisa a settembre dai Paesi Opec+.
È evidente che a novembre, quando la riduzione salirà a ben 2 milioni di barili, saranno guai.
Il nuovo governo, però, non potrà limitarsi a rinnovare fino a fine anno la diminuzione di 25 centesimi delle accise, ma dovrà ampliarla, anche retroattivamente”.