Impegnati in attività di pubblica utilità in diversi enti pubblici a partire dai Comuni, sono in stato di agitazione dall'inizio dell'anno, con un presidio permanente in via Verrastro.
“La nostra battaglia - si legge in una nota di CUB e USB - non può aspettare che esca il sole o arrivi la primavera, i lavoratori Tis e Rmi lucani non hanno tempo da perdere se vogliono provare a conquistarsi un lavoro stabile più che meritato negli anni”.
Tra le richieste avanzate c'è proprio il riconoscimento di maggiori tutele, ma soprattutto la stabilizzazione. Percorsi che però i vertici regionali non ritengono possibili, optando invece per altre forme di impiego.
fonte rainews