In questa fase, è necessario tenere alta la guardia rispetto ad eventuali ipotesi di autocandidature che aggraverebbero la posizione dei nostri territori, già in parte considerati idonei nonostante le numerose osservazioni tecniche e scientifiche che abbiamo presentato con Regioni, Associazioni e comuni. Osservazioni che, contrariamente a quanto disciplinato dalla legge, non hanno ricevuto alcun riscontro nel merito. Consideriamo l’accaduto grave e valuteremo con gli altri proponenti eventuali azioni legali contro la Sogin e gli organi di controllo affinchè ci vengano date le risposte. Senza trasparenza continueremo a fare le barricate contro un’opera che alimenta solo uno sviluppo distorto del territorio. Siamo curiosi di conoscere anche perché alcuni siti piemontesi che erano considerati tra i migliori siano scomparsi dalla carta.
Teniamo conto che l'80% della radioattività delle scorie sono collocate nelle Regioni del nord in particolare nel Piemonte dove sono presenti anche infrastrutture e strumenti di controllo più adeguati rispetto a quelli presenti nella nostra Regione.
Rinnoviamo inoltre l’invito alla Regione affinchè convochi con urgenza il Tavolo della trasparenza, simbolicamente anche a Scanzano, per affrontare questi argomenti e i programmi di messa in sicurezza e smantellamento del centro Sogin a Rotondella (MT).
Cosi in una nota Pasquale Stigliani, portavoce dell’Associazione Antinucleare ScanZiamo le Scorie, nata nei giorni della “protesta civile di Scanzano” del 2003.