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Nella giornata di oggi si è tenuto il tavolo regionale di Garanzia Giovani, per l’avvio della seconda fase del Programma. Dopo oltre due anni dalla chiusura della concertazione su come utilizzare i 12 milioni di euro utilizzabili, le parti sociali sono state convocate per “riprendere il filo del discorso” e dare il via al nuovo ciclo.
Già due anni fa, evidenziammo la nostra totale contrarietà sulla ripartizione ipotizzata dalla Regione in merito alle risorse. Dei 12 milioni di euro, infatti, ben 7, 5 mln eu venivano stanziati – tra tutte le misure disponibili – sui tirocini extra-curricolari e solo 400mila sull’apprendistato.
Le differenze tra le due misure sono note: troppo spesso, infatti, il tirocinio è utilizzato in maniera impropria, con effetti di dumping rispetto ad altre forme (prima tra tutte l’apprendistato, molto più qualificante e tutelato), e con scarsi esiti rispetto ai giovani più fragili, come dimostrano le analisi valutative realizzate dall’Autorità di Gestione del programma in Italia. Peraltro, il tirocinio si presta spesso a diventare più che una forma di emersione del sommerso che un vero e proprio canale di accesso al mercato del lavoro per i giovani.
Abbiamo chiesto oggi al Tavolo regionale che venga rivista la allocazione delle risorse: sono passati due anni dall’ultimo incontro, il mondo è radicalmente cambiato e le ragioni già espresse allora sono a maggior ragione valide oggi in quadro come quello definito dalla crisi economica determinata dalla pandemia e considerate le valutazioni condivise anche a livello europeo.
Evidenziamo che l’Unione Europea ha espresso ufficialmente la necessità di generare, anche attraverso le fonti di finanziamento europee, un lavoro di qualità, esplicitamente indicando la necessita di evitare un uso inappropriato dei tirocini che, molto spesso, soprattutto in realtà come la Basilicata rappresentano più una forma di emersione del sommerso che una modalità di accesso al mercato del lavoro.
Allocare ben oltre la metà delle risorse disponibili su questa misura è, a nostro giudizio, un’azione impropria che configura un dispendio di risorse a discapito dei giovani che si avvarranno del programma. Abbiamo evidenziato come in Basilicata esistano esperienze pilota estremamente interessanti nell’ambito dell’apprendistato per la qualifica e il diploma: parliamo dell’esperienza condotta dall’Isis Sinisgalli di Senise, capofila di 5 istituti secondari, realizzato in collaborazione con istituzioni e privati, che ha permesso l’attivazione di un interessante percorso di apprendistato che va messo a sistema e replicato.
A tal proposito, invieremo in all’Assessore in questi giorni le nostre proposte per l’utilizzo dei 12 milioni di euro della II fase di Garanzia Giovani in Basilicata. Non si può immaginare di generare altra precarietà utilizzando i Fondi Europei. I giovani lucani hanno il diritto di essere immessi in percorsi di qualificazione che li portino ad avere un lavoro sicuro e dignitosamente retribuito.