A scopo precauzionale, al fine di preservare la cittadinanza da possibili rischi dovuti alle esalazioni generate dall’incendio e in attesa di ricevere il verbale di intervento effettuato dai vigili del fuoco e la relazione dell’Arpab, gli abitanti dei borghi e delle zone di Matera Nord, nonchè quanti si trovino nei pressi della zona industriale e delle contrade adiacenti alla strada provinciale per Gravina sono stati invitati a tenere chiuse le finestre delle abitazioni e delle attività commerciali e industriali, e a tenere in casa gli animali domestici.
Arpab e vigili del fuoco stanno effettuando il monitoraggio delle matrici ambientali, al fine di tenere costantemente sotto controllo l’eventuale livello di inquinamento.
Lo scorso 15 luglio l’area della discarica è stata consegnata alle imprese esecutrici dei lavori di bonifica per conto di Invitalia".
E' quanto comunica in una nota l'Amministrazione Comunale di Matera.
Lo scorso 1 agosto, gli attivisti del M5S di Matera avevano diffuso un comunicato in cui si dicevano scettici sulle cause degli incendi che avevano interessato Matera nei giorni precedenti:
"Nelle ultime ore a Matera si sono verificati alcuni incendi - si legge nella nota - nei pressi del Parco del Castello, nelle vicinanze del Parco dei Quattro Evangelisti e uno in c.da Guirro in un’area abbastanza estesa e a tal proposito, volendo fare una breve statistica, possiamo affermare con certezza che la famosa “autocombustione” si presenta solo nell'1% dei casi.
I roghi scoppiati sono spesso di natura colposa o peggio dolosa e criminale, appiccati per fini speculativi, compresi quelli di poco valore, come la ripartenza del pascolo, per ripicche tra privati o semplicemente per il gusto di vedere bruciare la vegetazione.
Bruciare le aree verdi e parte di quel patrimonio paesaggistico e boschivo di cui Matera e le aree circostanti sono custodi non porterà nessuna ricchezza, ma solo perdite e desolazione sotto il profilo ambientale, paesaggistico ed economico. Per sconfiggere gli incendi serve una sinergia e un impegno da parte di tutti i diversi soggetti, che hanno un ruolo a livello nazionale e territoriale nell’antincendio boschivo. In primis servono da parte delle Regioni, che sono responsabili della prevenzione, più azioni e politiche mirate ed efficaci di prevenzione e contrasto del fenomeno, perché gli incendi si possono prevedere e possono essere evitati, più difficile è spegnerli. Quando si riesce, ormai sono andati persi ettari ed ettari di bosco, vegetazione e sono morti molti animali selvatici. Dal punto di vista degli strumenti normativi, può dare un importante contributo la legge 68/2015 che ha introdotto gli ecoreati nel codice penale. Infatti oltre al delitto di incendio doloso, nei casi più gravi, si può configurare per le conseguenze che hanno i grandi incendi boschivi il delitto di disastro ambientale, introdotto con la legge 68/2015 e che prevede fino a 15 anni di reclusione più le aggravanti. L’amministrazione non cederà di un passo su questi ultimi episodi criminosi e presenterà denuncia querela contro ignoti perché le forze dell’ordine possano presto far luce sugli episodi sopracitati e individuare i colpevoli. Matera non deve bruciare ma illuminarsi di storia e cultura!"