Sarebbe stato ipotizzato, infatti, che, a partire dall’anno 2010, gli indagati attinti dalla predetta misura avrebbero costituito ed utilizzato 17 imprese, opportunamente intestate a soggetti “prestanome”, con le quali avrebbero creato nel tempo centinaia di vari rapporti di lavoro utilizzati per conseguire dall’INPS, attraverso la richiesta ed il successivo incasso, le indennità previste dalla normativa a sostegno della manovalanza del settore.
I riscontri investigativi sul conto delle medesime società avrebbero, altresì, fatto ipotizzare che, sebbene le stesse fossero state regolarmente costituite, di fatto, nella maggior parte dei casi, risultavano però assolutamente prive di consistenza.
Il presente comunicato stampa è stato diramato al fine di garantire il diritto di cronaca, rappresentando che:
- il procedimento penale è nella fase delle indagini preliminari e dunque si tratta di ipotesi ancora tutte da dimostrare nell’eventuale sede dibattimentale;
- i fatti accertati dalla Guardia di Finanza rappresentano solo il primo “step” dell’inchiesta a carico degli indagati e che, pertanto, non esiste alcuna pronuncia di colpevolezza e le persone risultate indagate devono essere considerate innocenti fino al definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile di condanna, in quanto potrebbero dimostrare, nelle successive fasi, anche processuali, la loro eventuale estraneità alle ipotesi contestate.
Pertanto, le ipotesi investigative delineate in precedenza sono state formulate nel rispetto del principio della presunzione d’innocenza delle persone sottoposte ad indagini.