In particolare, il settore primario soffre dall’estate scorsa una perdurante crisi, che ha messo in ginocchio centinaia di imprese e provocato importanti perdite di fatturato.
Abbiamo più volte posto l’attenzione con iniziative politiche, interrogazioni e mozioni sulla necessità di investire nelle infrastrutture idriche per fronteggiare la scarsità d’acqua e sulla non differibilità dell’ammodernamento delle reti di distribuzione per ridurre al minimo la dispersione di acqua.
La crisi idrica si è momentaneamente attenuata solo grazie alle precipitazioni meteoriche degli ultimi mesi, ma ad oggi, e siamo ancora in inverno, il livello dei nostri invasi non è minimamente sufficiente a sostenere un’altra primavera e, soprattutto, la lunga e torrida estate.
Ci sono, purtroppo, tutti i presupposti per una nuova e ancora più drammatica siccità che potrebbe questa volta mettere davvero la pietra tombale sull’agricoltura lucana.
Queste legittime preoccupazioni sono state esposte dagli agricoltori di Montalbano Jonico e del Metapontino che bene hanno fatto a costituirsi nel Comitato Emergenza Idrica Agri- Sinni, per chiedere alla Regione quegli investimenti e ammodernamenti infrastrutturali necessari alla sopravvivenza delle proprie aziende agricole dalle quali dipende il sostentamento delle loro famiglie nonché la produzione delle eccellenze agricole del nostro territorio.
Di fronte a queste legittime e vitali richieste si registrano atteggiamenti differenti da parte degli esponenti dell’esecutivo regionale: mentre il Vice Presidente Pepe ha mostrato disponibilità al dialogo e in un pubblico incontro a Montalbano Jonico si è impegnato a considerare le istanze del comitato, il suo collega di Giunta, Cicala, peraltro titolare della delega all’agricoltura, continua a mostrare orecchie da mercante e, sebbene più volte invitato, non ha mai partecipato al tavolo di confronto con gli agricoltori del Comitato e con le Istituzioni locali.
Considerato il rilevante contributo che il comparto agricolo fornisce al PIL lucano e nella consapevolezza che un’eventuale sua soccombenza determinerebbe effetti deleteri per lo sviluppo produttivo e per l’intera economia della Basilicata, chi riveste incarichi istituzionali ha il dovere morale di rispettare gli agricoltori.
Siamo in un momento critico dell’anno per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico e continuare a far finta di nulla nascondendo la testa sotto la sabbia potrebbe condurci ad una nuova e devastante crisi idrica in estate.
L’assessore regionale all’agricoltura non può continuare a fuggire dalle sue responsabilità, senza ulteriori indugi incontri i cittadini e le autorità locali per confrontarsi e collaborare insieme sulle soluzioni immediate da mettere in campo per fronteggiare adeguatamente l’emergenza idrica, prima che sia troppo tardi.