In risposta a questa deriva bellicista, cui anche il governo italiano sembra aderire supinamente, abbiamo depositato in Consiglio Regionale una mozione per esprimere la ferma opposizione al piano 'ReArm Europe/Readiness 2030', sollecitando il Presidente e la Giunta Regionale ad attivarsi in ogni sede istituzionale per manifestare la contrarietà della Regione Basilicata e per promuovere l'allocazione delle risorse pubbliche verso investimenti che rafforzino la sanità pubblica, la competitività del sistema economico, l'occupazione, l'istruzione, lo sviluppo sostenibile e la transizione ecologica, oltre ad iniziative di sensibilizzazione e informazione sui valori della pace e della cooperazione internazionale.
È nostro profondo convincimento che la pace non si costruisca con la guerra e che l'escalation degli armamenti sia una scelta miope, destinata ad alimentare conflittualità, paura e diffidenza tra le nazioni, generando paradossalmente un clima di maggiore insicurezza tra i cittadini, oltre a piegare il tessuto economico e produttivo, anche della Basilicata, verso settori che non garantiscono uno sviluppo futuro sostenibile.
L'unica via d'uscita dalla guerra non può che passare attraverso la promozione della cultura della pace, del dialogo e della mediazione, nella consapevolezza che solo la solidarietà e la cooperazione tra i popoli possono traghettarci verso un futuro, auspichiamo prossimo, libero da guerre e conflitti.