Il mondo dei produttori agricoli conseguentemente vive nell’indifferenza economica e nel disagio più totale. Le conseguenze si riflettono su altri comparti e categorie produttive che possono sfociare in manifestazioni dagli esiti imprevedibili; tuttavia dal governo nazionale e da chi è chiamato a rappresentare e tutelare l’ampia platea dei produttori agricoli- circa un milione- non vengono segnali concreti e incoraggianti a favore di chi produce beni necessari alla vita.
I propositi espressi da Draghi per contenere gli spropositati aumenti dei prezzi dei mezzi impiegati per produrre gli agroalimentari sono una beffa perché non finalizzati a rimuovere una volta per tutte le cause della crisi dell’agricoltura che ha assunto soprattutto in questa fase carattere strutturale. È auspicabile che i produttori agricoli, unitariamente, facciamo sentire la loro voce proclamando lo stato di agitazione permanente anche attraverso manifestazioni in luoghi pubblici e privati (centri abitati, strade provinciali e statali, sedi comunali, ecc…) rivendicando la centralità dell’agricoltura e la sovranità alimentare; unica via per sfuggire alle imposizioni e ai ricatti commerciali delle super potenze e delle multinazionali. Nel breve periodo il Governo Nazionale, in concerto con le Regioni, e con appositi strumenti normativi imponga prezzi calmierati ai mezzi tecnici impiegati nel settore produttivo agricolo e al contempo garantisca la vendita degli agroalimentari nella difesa contestuale del produttore e del consumatore. In prospettiva e per il periodo di medio termine definisca piano produttivi e colturali nel rispetto della “Transizione ecologica”, ma soprattutto attuando concrete linee programmatiche garantendo il produttore e il consumatore.
Prima la pandemia e poi la guerra ci insegnano che il progresso, il benessere, la democrazia e la pace sociale si fondano anche e soprattutto sul principio della compensazione e della maturità dei diversi settori produttivi di un sistema.
In conclusione, Tavolo Verde Puglia e Basilicata, in questo senso, si augura che il governo italiano dia, quanto prima, segnali concreti ed immediati a favore dei produttori agricoli partendo da interventi a carattere locale, regionale e nazionale e attivando in tempi brevi anche i fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).