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Per non mettere a rischio l’agricoltura e l’agroalimentare lucano, Coldiretti Basilicata ha deciso di proseguire la propria azione mobilitativa e dopo la manifestazione del 21 marzo scorso, ha dato il via ad una serie di iniziative con i dirigenti dell'organizzazione agricola e gli agricoltori.
A meno di una settimana di distanza dalla imponente manifestazione organizzata a Potenza, Coldiretti registra i primi segnali positivi da parte del governatore lucano, Vito Bardi, e dell’assessore regionale all’Agricoltura, Vincenzo Baldassarre, relativamente alle richieste presentate “a sostegno delle aziende agricole che stanno combattendo contro una barbara speculazione dei prezzi abbattutosi su tutte le voci dei costi di produzione aziendali”.
Il perdurante stato di crisi che investe il settore agricolo-zootecnico, già più volte denunciato da Tavolo Verde Puglia Basilicata, ha raggiunto livelli insostenibili sia per l’aumento dei prezzi dei mezzi tecnici (carburanti, fertilizzanti, energia elettrica, ecc…), sia per l’aleatorietà dei mercati interni ed esteri aggravata anche dal conflitto fra Ucraina e Russia.
Un sacco di mangime da 25 chili ha registrato rincari che vanno dai 2,5 ai 5 euro; aumenti dal 30 al 50% anche per i trattamenti fitosanitari; il diserbo delle colture, operazione che protegge la crescita sana delle stesse, può costare dal 20 al 40% in più; un allevatore di suini ha un costo di produzione di 1,80 euro al kg, i mercati oggi stanno crollando e si porta a casa 1,40 euro/kg, ma è così per tutti gli altri settori zootecnici; per la produzione di latte ci troviamo ad un aumento di costi della produzione del 30-40% superiore a quelli degli anni passati. Sono solo alcuni degli esempi di costi di produzione alle stelle per l’agricoltura lucana. Soprattutto per serre, stalle e agriturismi, e ora il rischio è di compromettere semine e produzioni importanti, mettendo a repentaglio tutta la filiera agroalimentare. La fiammata dei beni energetici nelle ultime settimane, infatti -con quelli regolamentati che segnano una crescita record del 93,5% su base annua-, ha effetti diretti drammatici sulle imprese agricole.