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Come segreterie regionali di Basilicata Filctem CGIL - Femca e Flaei CISL - Uiltec UIL, lo scorso 6 maggio avevamo lanciato un forte e deciso appello alla politica locale e nazionale, al fine di adoperarsi al fine di scongiurare l’applicazione dell’art. 177 del Codice dei Contratti Pubblici (c.d. “Nuovo Codice degli Appalti”), come previsto dal Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50 aggiornato con le modifiche, da ultimo, introdotte dal D.L. 16 luglio 2020, n. 76, convertito con modificazioni dallaL. 11 settembre 2020, n. 120, affinché la legge venisse prontamente modificata senza ulteriori rinvii chiedendo alle rispettive segreterie nazionali e a CGIL CISL e UIL di promuovere ed organizzare, unitariamente, una straordinaria mobilitazione a sostegno della vertenza tesa a scongiurare gli effetti nefasti e irreversibili che la vicenda potrebbe determinare.
Avevamo sottolineato il rischio di compromettere seriamente l’equilibrio e la funzionalità nell’ambito dei settori dei servizi pubblici essenziali come quello dell’elettricità, del gas-acqua e del ciclo rifiuti.
L’applicazione della norma infatti prevede l’obbligo, per le aziende dei settori sopra citati, di esternalizzare, entro il 31 dicembre 2021, l’80% delle attività (di importo superiore a 150.000 euro) affidate in concessione senza obbligo di gara.
La misura determinerebbe una importante frammentazione delle attività tale da compromettere irrimediabilmente la possibilità di effettuare i necessari investimenti previsti dal PNRRin ottica di digitalizzazione e riconversione energeticadi cui l’Italia necessita nella fase di ripartenza dopo la crisi pandemico-economica.
Inoltre, continuano i sindacati, si andrebbe incontro alla perdita di centinaia di posti di lavoro in Basilicata (e circa 150.000 a livello nazionale) oltre che agli importanti impatti sul fronte della continuità e della sicurezza dei servizi erogati (servizi pubblici essenziali) e al rischio di aumento dei costi degli stessi con negative ripercussioni sulle bollette e quindi sulle tasche dei cittadini.
Non si può più aspettare. Svolgeremo assemblee in tutti i posti di lavoro delle aziende interessate fino allo sciopero del 30 giugno con un presidio davanti alla prefettura di Potenza.
FILCTEM-CGIL FLAEI-CISL FEMCA-CISL UILTEC-UIL