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Il 2024, tra siccità incredibile e forti sbalzi termici, rischia d’essere un anno terribile per tutto il settore apistico. E’ quanto fa sapere Coldiretti Basilicata. La situazione continua a peggiorare e rispetto allo scorso anno, in alcuni casi i raccolti si avvicinano allo zero. Perché produrre pochi chili di miele ad alveare, significa pari a zero per l’apicoltore, o forse meglio dire perdita, considerando i costi che occorre sopportare per l’alimentazione di soccorso, costi di gestione, carburante, in alcuni casi anche il costo dei dipendenti. Il settore apistico si trova in un grave stato di criticità che mette a rischio l'esistenza stessa delle aziende, anche quelle più colpite benché strutturate sul piano produttivo e imprenditoriale. L'impatto degli eventi meteo avversi dovuti al cambiamento climatico determina la perdita, anche totale, delle produzioni concentrate in una fascia molto ristretta di tempo. Questo espone l’apicoltura al rischio meteorologico molto di più rispetto alle altre attività agricole.
Anche in Basilicata, complice il clima pazzo di quest'anno che ha moltiplicato gli eventi estremi, fra siccità e nubifragi, risulta tagliata di oltre la meta' la produzione di miele con le fioriture estive bruciate dal caldo o distrutte dalla grandine e le api, allo stremo, costrette ad allungare i voli per trovare un po' di nutrimento.
Con il seminario “Valorizzazione del miele di qualità”, il 7 febbraio 2022, alle ore 17:00, prende il via il ciclo di seminari tecnici rivolti agli apicoltori, ai tecnici e agli appassionati di apicoltura organizzato dall’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, nell’ambito del Piano Apistico della Basilicata 2022.