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Il territorio di Pisticci si prepara ai riti della Settimana Santa

Mercoledì, 16 Aprile 2025

Anche quest’anno Pisticci si ferma per vivere in modo intenso la Settimana Santa, tra fede, tradizione e spiritualità. Tutta una città partecipe, attraverso una emozione da vivere e una ritualità da scoprire.

Il tutto è iniziato domenica 13 aprile, con la benedizione delle palme in tutte le parrocchie cittadine, per poi proseguire attraverso la celebrazione di altri riti, fino alla Resurrezione e al lunedì dell’Angelo.

Tanti anni fa, questi erano i giorni delle “troccole” e dei “troccolanti”, che annunciavano un evento parecchio atteso e vissuto secondo tradizioni antichissime che la accompagnavano e si contraddistinguevano per la discrezione che l’evento meritava e che si ripete, come se fosse sempre la prima volta.

I riti della settimana santa, qui da noi, si ripropongono puntuali con una manifestazione di fede irrinunciabile nel panorama religioso di tutto il territorio, da Pisticci centro a Marconia a Tinchi, Casinello, Pisticci Scalo, tra intense emozioni e con ricordi talora struggenti e un forte attaccamento ai valori della cristianità.

La Settimana Santa di Pisticci, è sinonimo di grande penitenza e riflessione e sempre tocca altissime punte di partecipazione e coinvolgimento difficilmente riscontrabili altrove, a partire dai momenti salienti rappresentati dalle funzioni che si svolgono puntualmente nelle chiese delle parrocchie cittadine. Manifestazioni che hanno preso il via, appunto la Domenica delle Palme per concludersi con l'apoteosi della Resurrezione e la celebrazione della Pasqua di Resurrezione.

Si entra nel vivo il giovedì santo con la funzione serale della “Coena Domini”, quando la comunità tutta, nelle parrocchie di appartenenza, partecipa al rito della lavanda dei piedi, prima delle grandi rappresentazioni con la visita notturna ai Santi Sepolcri parrocchiali e la veglia a Gesù morto.

Quello del Venerdì Santo, il momento spirituale più significativo che rappresenta il grande giorno dei Misteri. Un appuntamento importante ultra, ultra secolare, con la solenne lunghissima processione pomeridiana - serale (una volta a Pisticci le processioni erano 4 e iniziavano con quella di San Giovanni delle ore 6,00 del mattino) con un lento, mesto corteo accompagnato dalle note funebri della banda cittadina e da canti tradizionali. Partenza dalle varie parrocchie cittadine, con l’incontro in piazza Plebiscito percorrendo poi, tutte insieme, le più importanti vie del centro dietro i simulacri dell'Addolorata vestita a lutto e del feretro di cristallo del Gesù morto, portati a spalla da devoti e scortati da donne cinte a lutto, dietro cui si muove tutta una folla di fedeli. Il lunghissimo corteo funebre, termina in piazza Umberto con la benedizione dei fedeli e il suo scioglimento con il raggiungimento separato delle sedi di partenza.

Un rito tradizionale che si perde nei secoli, ma sempre di drammatica commozione, estremamente seguito e sentito dai fedeli pisticcese. Un rito, che viene celebrato solennemente anche in altre parti del territorio comunale, a testimonianza di come qui, fede e religiosità siano sentimenti ben radicati e sempre molto forti.

La settimana di Passione, si conclude con momenti di grande riflessione e preghiera col silenzio liturgico del sabato, preludio al solenne rito notturno della resurrezione celebrata a Pisticci dai parroci don Rosario Manco, in Chiesa Madre, don Antonio Di Leo a Cristo Re, don Mattia Albano a Sant’Antonio, don Filippo Lombardi e don Franco Laviola a Marconia, da padre Giorgio Iordache a Tinchi e da don Giuseppe Di Tolve a Pisticci Scalo.

Michele Selvaggi

Ultima modifica Mercoledì, 16 Aprile 2025 13:00