Venerdì, 18 Aprile 2025

Il Carnevale, quella che è considerata la festa più pazza e bella dell’anno, anche quest’anno è stata onorata come si deve nei nostri centri cittadini, per rispettare e non venire meno alle tradizioni, alla cultura, allo spettacolo che affonda le radici nella notte dei tempi.

Tra i Carnevali della nostra provincia, degni di questo nome, quest’anno, tra gli altri, si è distinto quello di Pisticci e Montescaglioso. Del primo, abbiamo ampiamente parlato nei giorni scorsi, mentre quello montese, che anche quest’anno ha fatto la sua bellissima figura, attraverso  la  sua sessantaseiesima edizione onorata con  spettacolari festeggiamenti che hanno coinvolto l’intera popolazione attraverso  ricchi eventi con piacevoli momenti di condivisione, conclusasi il pomeriggio e la sera dello scorso 8 Marzo con l’attesissima sfilata di spettacolari carri allegorici, richiamando, come per altre edizioni, migliaia di maschere, gruppi singoli e turisti della nostra regione e non solo.

A conclusione della spettacolare manifestazione, è stata premiata vincitrice, come “Migliore Maschera forestiera”, la maschera veneziana “la dama col dipinto”, realizzata artigianalmente ed anche indossata dalla nota artista e costumista pomaricana, non nuova a questi speciali exploit, Anna Bonavista. Un lavoro parecchio apprezzato non solo per lo stile, ma soprattutto per classe e unicità con cui era stata disegnata. In particolare, il copricapo era abbellito da un magnifico dipinto, che rappresentava il Ponte di Rialto di Venezia, con il prezioso vestito realizzato con stoffe pregiate, organza, pailettes, collana e cintura di pietre dure, correlato da una sfera luminosa che, come per magia, catturava l’attenzione, coinvolgendo allegramente, grandi e piccini. Insomma, uno “spettacolo nello spettacolo”.

Una grande ovazione del numeroso pubblico presente, ha salutato la maschera vincitrice ed ha chiuso la serata, con l’augurale arrivederci alle prossime divertenti festività carnevalesche del 2026.

Michele Selvaggi  

L’annuale omaggio a Vivaldi, nel ricordo del prof. Antonio Bonavista, ci riporta indietro di 371 anni, quando tale Camillo Calicchio (nonno di Vivaldi) verso la fine del 1650, partì da Pomarico, diretto a Venezia, con una valigia piena di sogni, in cerca di fortuna.

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