Che il mondo agricolo stia attraversando uno dei periodi economici più difficili è un dato di fatto noto e tangibile;
che le prospettive siano tutt’altro che rassicuranti, anche a causa dei dazi imposti dagli Stati Uniti sull’intero comparto agricolo, è una realtà ben conosciuta, soprattutto da chi lavora e produce beni agroalimentari a proprie spese.
Tuttavia, ciò che lascia increduli è che, di fronte a questi fatti ormai conclamati – così come sono conclamate le disastrose conseguenze economiche e ambientali di una pessima gestione delle acque pubbliche – vi sia una preoccupante disattenzione, se non addirittura indifferenza, da parte del Governo Regionale, del Governo Nazionale e del Consorzio di Bonifica.
Non avremmo mai immaginato che tali istituzioni potessero ignorare le istanze del sofferente mondo agricolo, arrivando persino a disertare le numerose assemblee territoriali organizzate da movimenti e comitati spontanei. Assemblee di cui sono a conoscenza anche le Forze dell’Ordine, la Prefettura e il Ministero dell’Interno, e che rappresentano un'espressione concreta di democrazia partecipata.
Eppure, dopo oltre un anno, non sono ancora pervenute risposte né provvedimenti concreti, necessari a garantire la sopravvivenza e la continuità produttiva di chi opera nel settore agricolo. Una condizione che dovrebbe essere prioritaria in un Paese democratico e civile, ispirato ai valori della Costituzione.
Il mondo agricolo, nelle sue diverse articolazioni, produce per sé e per l’intera collettività. È tempo che venga finalmente riconosciuto e rappresentato per la sua insostituibile funzione anche nella tutela dell’ambiente.
Coloro che lo danneggiano – direttamente o indirettamente, anche solo con l’indifferenza – danneggiano l’intera società e l’“Azienda Italia”.
Per questo motivo chiediamo risposte immediate e risolutive.
Così con una nota Tavolo Verde Puglia e Basilicata