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Francesco Carella è stato confermato nei giorni scorsi alla guida della Femca Cisl Basilicata in occasione del 6° congresso regionale. Confermata in blocco anche la segreteria composta da Massimo Manicone, Massimo Mincuzzi, Vittoria Nola e Domenico Pellettieri.
L’attenzione del congresso si è concentrata sulle “trasformazioni strutturali che cambieranno in modo profondo l’economia e la società, in particolare digitalizzazione e transizione energetica; sfide che devono essere accompagnate da nuovi strumenti per una gestione ordinata e socialmente responsabile delle transizioni occupazionali. Nelle crisi industriali, accanto al ricorso agli ammortizzatori sociali, vanno perciò resi strutturali percorsi di ricollocazione delle persone che hanno perso il posto di lavoro, con una particolare attenzione verso la fascia degli over 50, che rischia di rimanere ai margini del mercato del lavoro”. Per quanto riguarda la transizione energetica, la posizione della Femca lucana è che “la transizione verso le energie rinnovabili debba essere graduale e vada affrontata privilegiando una governance condivisa dei processi di riconversione energetica, attraverso il coinvolgimento e la partecipazione di tutti gli attori interessati: istituzioni, sindacato, imprese, società civile”.
Per la Femca “Eni, Total e le aziende impegnate nei relativi indotti sono realtà importanti che vanno tutelate e sostenute, purché ci sia una reale ricaduta in termini di sviluppo di nuove iniziative economiche e opportunità di lavoro per i disoccupati della zona”, con particolare attenzione ai diplomati e laureati. In tal senso, diventa centrale lo snodo della Valbasento che per la Femca “deve tornare ad essere questione baricentrica nelle politiche di sviluppo regionale, anche sfruttando l’opportunità della ZES e affrontando con determinazione la questione delle bonifiche ambientali”. Da questo punto di vista “il PNRR una straordinaria opportunità per restituire un futuro a tanti disoccupati e per fare della Valbasento un laboratorio di politica industriale che premi l’innovazione, la sostenibilità e il talento delle persone”. La Femca sposa l’idea della hydrogen valley appulo-lucana “purché il ruolo della parte lucana del progetto non sia quello di semplice magazzino energetico per attività di ricerca e sviluppo tecnologico svolte altrove.
L’idea dovrebbe essere quella di costituire in Basilicata, lungo l’asse Melfi-Valbasento, un vero e proprio distretto tecnologico su automotive e idrogeno coinvolgendo le istituzioni della ricerca, l’Università della Basilicata e i grandi gruppi industriali come Stellantis, Eni e Total con l’obiettivo di determinare un sistema di piccole e medie imprese tecnologiche in grado di affiancare la ricerca nello sviluppo di nuovi prodotti e tecnologie da applicare in primis nelle nuove forme di mobilità”.