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Il Consorzio di Bonifica della Basilicata, con risorse FSC 2014-2020 destinate a interventi di messa in sicurezza e manutenzione straordinarie del patrimonio idrico, ha affidato l’esecuzione di tre importanti opere da realizzarsi su altrettante dighe strategiche presenti sul territorio Lucano. Lo annuncia l’assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Donatella Merra.
I tre interventi riguardano in particolare l’abbattimento e la ricostruzione di Casa di Guardia della diga di Abate Alonia (Rendina) in agro di Lavello e Melfi, il cui costo complessivo ammonta a circa 800 mila euro. Il secondo intervento consiste nell’adeguamento tecnico-strumentale della diga Toppo di Francia sul torrente Lampeggiano a Lavello, per circa 1,4 mln di euro; tali lavori consentiranno il superamento della fase sperimentale di invaso e l’aumento dei volumi invasabili. Il terzo intervento riguarda la manutenzione straordinaria delle paratoie dello scarico di superficie della diga di San Giuliano, il cui costo complessivo ammonta a 1,6 mln di euro. L’attuazione di tali opere è demandata al Consorzio di Bonifica di Basilicata che ne ha appaltato i lavori entro i termini previsti dalla linea di finanziamento.
“La gestione della risorsa idrica è un tema al centro dell’agenda di governo – dichiara Merra. La realizzazione dei progetti si rende necessaria al fine della mitigazione dei danni connessi al fenomeno della siccità nonché per promuovere il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche esistenti. I lavori avviati sulle opere accessorie alla Diga del Rendina rappresentano l’inizio del vero percorso del ripristino dell’invaso. Nell’ambito del complesso e articolato processo di risanamento e valorizzazione del patrimonio infrastrutturale idrico lucano la Diga del Rendina rappresenta una priorità strategica per l’approvvigionamento della risorsa idrica a beneficio della regione Basilicata e anche a regime delle Regioni contermini. Il progetto di fattibilità tecnico-economica è stato trasmesso all’attenzione della Direzione dighe del Ministero e sarà oggetto di un Tavolo inter-istituzionale tra la Regione, il Ministero delle Infrastrutture e il Ministero dell’agricoltura. L’obiettivo è l’avvio delle opere entro il 2023. Con le risorse del PNRR – prosegue l’Assessore Merra – oltre alla Diga del Rendina dovranno essere avviati negli stessi tempi opere non meno strategiche come la galleria di collegamento fra le dighe di Acerenza e di Genzano di Lucania, che consentirà il completamento dello Schema idrico Basento-Bradano e l’interconnessione dello Schema idrico del Melandro con quello del Marmo. Per queste ultime opere gli investimenti ammontano complessivamente ad ulteriori 22 mln di euro. In particolare sullo schema idrico Basento-Bradano ricadente sul territorio regionale ma di valenza assolutamente extraterritoriale resta fondamentale il tema del raccordo e della regia regionale sull’attuazione ad oggi demandata ad organi di governo sovraregionali. Le priorità e le strategie che negli ultimi anni sono state dettate dalla Basilicata devono essere ricondotte nell’ambito di una unitaria iniziativa regionale”.