Editore Associazione Culturale Mp3. P.IVA 01187270770
Registrato presso il Tribunale di Matera n. 4/2009
Direttore Responsabile Roberto D'Alessandro. Webmaster Vittorio Ricchiuto
+(39) 328 447 4326
redazione@pisticci.com
“Il silenzio non aiuta, ma quando Scuola e Territorio fanno rete il muro del silenzio si sgretola”. Con queste parole, la Dirigente Scolastica dell’IIS “G. Fortunato” di Pisticci, prof.ssa Maria Di Bello, apre il delicato incontro sulla violenza di genere, curato dal Progetto SottoSopra in collaborazione con l’associazione materana Annarosa una di noi, tenutosi il 17 febbraio all’IPSEOA di Marconia.
L’incontro, che ha coinvolto gli alunni delle classi 1^A, 2^B, 4^AE, 4^AS, 4^BE dell’IPSEOA, ha visto la partecipazione di Samantha Fusiello, psicologa e responsabile del progetto SottoSopra, di Antonella Fontana, presidente dell’associazione Anna Rosa una di noi, di Dora Rubino, psicologa e psicoterapeuta, di Letizia Ditaranto, psicologa e psicoterapista, dell’avvocato Giuseppe Lamacchia e, collegata da remoto, dell’onorevole Stefania Ascari, prima firmataria del Codice Rosso e ambasciatrice dell’associazione Anna Rosa una di noi.
“Abbiamo una delle migliori legislazioni a livello europeo volte a contrastare questo fenomeno criminale, ma ancora oggi viene uccisa una donna ogni due giorni. Perché?” chiede l’onorevole Ascari. “La risposta – continua - risiede nell’essere la violenza di genere un fenomeno culturale che si nutre di stereotipi, di pregiudizi, di disparità, di disuguaglianze di potere e di ruoli, di omertà e di incapacità di amare. Tutto ciò affonda le radici nello ius corrigendi – spiega la Ascari – ossia il diritto da parte del pater familias di picchiare moglie e figli al fine di correggere, appunto, comportamenti e atteggiamenti non idonei al suo modus pensandi et operandi. È necessario, pertanto, che i giovani conoscano da dove nasce il fenomeno per poterlo contrastare ed è importante che si lavori sulla cultura del dialogo, del rispetto, del consenso”.
L’intervento dell’onorevole Ascari, con i suoi spunti di riflessione, ha aperto un dialogo tra studenti e ospiti. Quali modifiche ha apportato il Codice Rosso nella legislazione? In che modo lo psicologo può supportare una vittima? Quali sono le conseguenze per un bambino che ha vissuto in un ambiente familiare violento? Perché un avvocato difende chi si macchia di questo crimine? Queste e altre domande hanno animato l’incontro che si è avviato alla conclusione con la messa in scena dei lavori preparati dalle classi. Un excursus sul femminicidio, i versi di Alda Merini, di Mary Simmerling e di Wadia Sadami, un monologo, dei filmati. Ogni classe, ogni studente ha portato in scena il proprio sentire, dimostrando quanto sia sentita la problematica e quanto la scuola lavori in questa direzione.
Un ringraziamento agli intervenuti per aver portato la loro esperienza e competenza nel nostro Istituto e alla Dirigente Scolastica per la sensibilità e la determinazione nell’offrire agli studenti l’opportunità di crescere e diventare donne e uomini liberi.