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Per via del crollo della produzione di olive, i lucani devono dire addio a quasi una bottiglia su 3 di olio extravergine Made in Basilicata mentre l’esplosione dei costi mette in ginocchio le aziende agricole e per l’inflazione generata dal conflitto in Ucraina volano sugli scaffali i prezzi al dettaglio.E’ quanto emerge dall’esclusivo Dossier “2022 fra clima e guerra, nasce l’olio nuovo” di Coldiretti e Unaprol su dati Ismea diffuso in occasione della Giornata Mondiale dell’Ulivo con iniziative nei mercati di Campagna Amica in tutta Italia, ieri a Potenza ed oggi a Matera. La produzione nazionale del 2022 – riferiscono Coldiretti e Unaprol – crolla a circa 208 milioni di chili, in netta diminuzione rispetto alla
Novembre. E’ tempo di raccolta e spremitura delle olive, per ricavare l’olio nuovo per le nostre case. Una operazione un po’ complessa e antica, da sempre curata a dovere e nei minimi particolari dai nostri agricoltori, per ricavare uno dei prodotti più essenziali per la nostra tavola e la nostra salute.