Lunedì, 23 Dicembre 2024

L'elezione è avvenuta al termine del congresso che ha visto a Policoro anche l’intervento del segretario Generale Paolo Capone.

“La stagione estiva pienamente avviata in tutto il territorio materano, è ancora un'occasione di lavoro. Anche oggi al Tg3 Rai Basilicata in un suo servizio, ha reiterato la difficoltà persistente nel nostro territorio materano a reperire personale per attività estiva e soprattutto nelle zone balneari della fascia ionica/metapontina. Perché accade ciò? Per l’Ugl Matera probabilmente è il sistema a mal funzionare: vogliamo ricordare, soprattutto ai più giovani, l'esistenza di leggi e di contratti nazionali che regolano l'attività lavorativa e che il datore di lavoro è tenuto ad applicare. I finti part time, lo straordinario ‘dovuto’, il mancato riposo, la malattia non pagata, norme di igiene e sicurezza non rispettate, non sono legali! E poi c'è il lavoro svolto completamente al nero e la messa in prova non retribuita, con cui evidentemente qualche imprenditore spera di tirare alle lunghe, magari cambiando a ripetizione le persone ‘da valutare’”.

E’ quanto sostiene Pino Giordano e Franco D’Adamo dell’Ugl Matera per i quali, “è bene ricordare che questi casi, se denunciati, producono l'assunzione a tempo indeterminato. Vogliamo lanciare un appello provocatorio, anche ai turisti: quando andate al bar o al ristorante, lasciate una mancia al personale perché i vostri spiccioli potrebbero essere l'unico guadagno della giornata per chi lavora in prova nel locale. Meno diritti, retribuzioni più basse, deroga alle norme, non saranno mai fattori di crescita per l'economia di un territorio – proseguono D’Adamo e Giordano -, mentre per l’Ugl, sono strumenti di intimidazione nei confronti dei lavoratori che pur di avere un impiego, sono costretti ad accettare anche ciò che va contro il proprio interesse. Un finto part time, ad esempio, non farà maturare al lavoratore nella misura dovuta quegli istituti previsti dalla contrattazione collettiva come ferie, tredicesima, quattordicesima, permessi e Tfr (il trattamento fine rapporto). Ed influirà sull'assegno di disoccupazione, che viene calcolato sulle settimane di contribuzione.

Ogni anno nel nostro territorio si raccolgono le testimonianze di lavoratori e lavoratrici stagionali, anelli deboli di un modello economico basato sullo sfruttamento. In questi periodi e circostanze, diverse potrebbero essere le anomalie: chef assunti come camerieri e a un terzo delle ore reali di lavoro, l'aggiramento delle regole e l'impoverimento del salario sono evidenti, come pure l'evasione fiscale e contributiva che si determina ai danni del singolo e della collettività. E come non tenerne in considerazione il proseguimento anche sulla pratica degli appalti e delle esternalizzazioni dei servizi alle cooperative, soprattutto negli alberghi, nei villaggi dove si viene pagati con pochissimi euro a stanza pulita, o a minuti a stanza, ossia a cottimo. Il tempo per la pulizia delle stanze viene cronometrato e se la lavoratrice sgarra di un minuto viene ripresa e a volte anche a male parole. Situazioni limite, che fanno concorrenza sleale a quelle imprese che invece rispettano le regole, dove ‘la precarietà’ è diventata a tempo indeterminato: basti pensare alla giungla di tipologie di contratti che vengono utilizzati, gli interinali, a chiamata, per il weekend. Il turismo è vitale per l'economia del nostro territorio ionico/materano/metapontino e necessita di attenzione, risorse, programmazione, legalità. Un lavoro di qualità significa qualità dello sviluppo e dell'offerta di servizi. È necessario un corposo e capillare controllo da parte degli istituti ispettivi, col coinvolgimento delle associazioni di categoria datoriali verso un obiettivo comune, perché le imprese vanno richiamate al senso di responsabilità sociale che ancora non è diffuso. Infine e non per ultimo – concludono Giordano e D’Adamo -  ‘Lavorare per vivere’ è lo slogan che ormai da tempo segna la battaglia lanciata dalla Ugl per la sicurezza sui luoghi di lavoro dove Paolo Capone, il nostro Segretario Generale Ugl, ricorda e urla forte oramai da anni, per chiedere che si attui ogni forma di tutela e prevenzione verso i lavoratori: tutti, nessuno escluso”.

“Non si ferma la strage sui luoghi di lavoro dove un’ennesimo e drammatico incidente in seguito a una caduta da un'impalcatura, Ciro Pinto, operaio di 53 anni è morto a Nova Siri (MT): l'uomo era impegnato nei lavori di ristrutturazione di uno stabile per una ditta del luogo, specializzata in ristrutturazioni ed è caduto da un'impalcatura, da un'altezza di circa cinque metri. Sul posto, in via Leonardo da Vinci, oltre ai Carabinieri, sono giunti anche gli uomini dell'Ispettorato del lavoro che stanno facendo accertamenti. Esprimiamo il cordoglio, a nome dell’Ugl, alla famiglia della vittima. Si tratta di una strage sul lavoro quotidiana che non possiamo accettare”.

E’ quanto dichiara il Reggente Regionale dell’Ugl Basilicata, Adelmo Barbarossa unitamente a Pino Giordano dell’Ugl Matera per i quali, “è più che mai urgente garantire più sicurezza e tutele ai lavoratori. La sicurezza sui luoghi di lavoro deve essere una priorità assoluta per il Governo. Ormai è un elenco infinito – aggiungono – che non è più possibile accettare. Servono nuove regole e maggiori controlli, oltre a una costante formazione professionale. Urgono a tal proposito interventi immediati al fine di prevenire simili tragedie. L’Ugl è da tempo nel rivendicare in tutte le sedi e in tutto il territorio nazionale la centralità del lavoro. Pertanto, come sindacato Ugl , chiediamo al Prefetto di Matera dott. Sante  Copponi e, per il tramite il nostro Segretario Generale Paolo Capone al Governo, l’apertura di un tavolo con le parti sociali volto a rafforzare i controlli e incentivare la formazione dei lavoratori in materia di sicurezza. La manifestazione ‘Lavorare per vivere’ promossa dall’Ugl ha come obiettivo quello di sensibilizzare le Istituzioni, il Governo e l’opinione pubblica sul fenomeno delle morti bianche e ribadire, ancora una volta, basta morti sul lavoro”.

“La pandemia dovrebbe averci insegnato l’importanza fondamentale del sistema sanitario, pilastro della società, che ci garantisce il bene primario: la salute. Eppure, dopo due anni di lotta conto il virus, portata avanti in prima linea ed a costo del proprio benessere personale, in alcuni casi della vita, sul fronte della valorizzazione del personale sanitario ci sono ancora fortissime problematiche”.

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