Editore Associazione Culturale Mp3. P.IVA 01187270770
Registrato presso il Tribunale di Matera n. 4/2009
Direttore Responsabile Roberto D'Alessandro. Webmaster Vittorio Ricchiuto
+(39) 328 447 4326
redazione@pisticci.com
Non sappiamo quale sia stata la reazione di Franco Selvaggi - il calciatore di Taranto, Ternana, Cagliari, Torino, Roma, Udinese, Inter e soprattutto Campione del Mondo dell’Italia a Spagna 82 - alle parole di Pietro Vierchowod, tra i migliori difensori della storia del calcio italiano, raccontando alcuni passaggi della sua brillante carriera.
“Ho giocato con la Roma di Liedholm, la Sampdoria di Boskov e la Juve di Lippi”, dichiara al web magazine New Sound Level, ricordando anche alcuni dei fuoriclasse con cui ha condiviso spogliatoio e campi di gioco.
“Quale è stato l’attaccante che più mi ha messo in difficoltà nella mia carriera?” Ed ecco la dichiarazione sensazionale del difensore di origini russe: “Ho marcato Zico, Careca, Maradona, tutti i più grandi, ma con un giocatore, trovavo veramente difficoltà. Era Franco Selvaggi. Eravamo molto amici, ma non riuscivo mai a marcarlo bene, lo soffrivo e mi metteva sempre in difficoltà, finivo espulso o mi faceva gol”.
Il parere di un difensore del calibro di Vierchowod, forte fisicamente, esperto, grintoso, con alle spalle una carriera lunga e prestigiosa, non può certo essere ignorato. Selvaggi è stato un attaccante di classe sopraffina, abile tecnicamente e con un notevole fiuto del gol che lo portò a realizzare oltre 80 reti nella sua carriera, soprattutto in serie A e B e nel 79 - 80 gli valse il quarto posto nella classifica dei marcatori del massimo campionato, dietro mostri sacri come Bettega, Paolo Rossi e Altobelli.
Le parole di Vierchowod avranno certamente fatto piacere a Franco Selvaggi, originario di Pomarico come il redattore di questo articolo, ma non avranno certo sorpreso nemmeno troppo gli appassionati che lo seguivano, lo ricordano tutt’ora con piacere e considerano non del tutto casuale la convocazione ai mondiali di Spagna con la nazionale di Enzo Bearzot, poi vincitore del titolo. Certo, l’infortunio di Bettega, alla vigilia della partenza per la Spagna, fu in quella occasione decisivo, ma Selvaggi venne pur sempre preferito ad attaccanti come Pruzzo e Giordano, segno che il Commissario Tecnico dell’epoca aveva ben chiare le doti calcistiche della punta lucana e non riteneva affatto improprio che affiancasse Zoff, Paolo Rossi e compagnia, nella impresa spagnola.
Il suo primo gol in serie A, militando nella Ternana, lo farà proprio alla Juve di Bettega e Zoff e fu proprio alla Juve che dette un gran dispiacere nel famoso derby di Torino del 27 marzo 1983, quando, con i bianconeri in vantaggio di due a zero, guidò in pochi minuti la rimonta granata. Forse gli uomini di Trapattoni non avevano valutato a sufficienza i rischi di avere contro un attaccante di primissimo livello come Franco Selvaggi, e anzi non avevano capito, a differenza di Pietro Vierchowod, che il migliore di tutti non era Zico o Maradona o Careca, Van Basten o Platini, ma proprio lui, Franco Selvaggi, la punta immarcabile di Pomarico, Basilicata.
Michele Selvaggi