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"Non condivido la chiusura delle scuole in Basilicata. Dai dati si evince chiaramente che le percentuali più alte di infezioni covid sono concentrate tra i 20 ed i 60 anni e sono legate al lavoro ed alla socialità.
Si sta sbagliando obiettivo e non è un problema da poco perché dall'individuazione del problema e dalla soluzione dipende la tenuta degli ospedali".
E' quanto afferma il dottor Vincenzo Barile, medico dell'Asp e membro della Task Force regionale di Basilicata.
Critiche arrivano anche dal mondo politico. I Consiglieri Regionali del M5S, Gianni Leggieri, Gianni Perrino e Carmela Carlucci, hanno diffuso la seguente nota:
"Bardi ha deciso di chiudere tutte le scuole primarie e secondarie di primo grado della Basilicata a partire dal 17 novembre fino al 3 dicembre. Nonostante le aperture da parte del presidente verso le opposizioni annunciate durante l'ultima seduta del Consiglio Regionale, il coinvolgimento delle minoranze si è tradotto - finora - solo in annunci di buoni propositi. Pertanto chiediamo a Bardi un immediato confronto sull’evoluzione della gestione dell’emergenza pandemica in Basilicata. Chiediamo di poter leggere i dati completi relativi ai 21 parametri individuati dal Ministero della Sanità per monitorare l'epidemia in ogni regione e i dati dettagliati che giustificherebbero la chiusura delle scuole lucane. In merito a questa decisione, abbiamo letto le posizioni contrastanti anche all’interno della task force. Ci chiediamo, a questo punto, se c’è un vero coordinamento o la confusione parte proprio dall’interno dell’Unità di Crisi.
Auspichiamo che queste decisioni siano basate su dati oggettivi e condivisi e che rientrino in un piano anti-covid con alla base una strategia sistemica. Sono stati troppi finora gli episodi e le gaffe che hanno creato confusione e apprensione tra i cittadini lucani. Innanzitutto stendiamo un velo pietoso sulla vicenda dei tendoni del Qatar, che ormai è diventata un caso di malagestione sotto i riflettori della stampa nazionale.
La settimana scorsa c’è stato il caso del rapporto COVID-19 di AGENAS. Giovedì 12 novembre l’agenzia aveva confermato che 12 regioni erano oltre la soglia critica del 40% per i ricoveri dei pazienti COVID in area non grave. Ed altrettanto allarmante era la situazione delle terapie intensive. In tutto ciò, però, la nostra regione era stata l’unica a non aver trasmesso alcun dato all’agenzia stessa. Ora, al netto di qualche rallentamento nei fine settimana, il passaggio da zona ‘gialla’ a zona ‘arancione’ presuppone che i numeri e i dati siano di fondamentale importanza al fine di sviluppare i famosi 21 indicatori da cui dipende l'attribuzione del livello di allerta delle zone e, quindi, l’adozione di eventuali restrizioni più o meno severe.
A proposito di dati, chiediamo alla Task Force di mettere a disposizione della comunità scientifica dati pubblici, disaggregati ed elaborabili, affinché si possa mappare al meglio il rischio, sviluppando anche statistiche indipendenti.
Inoltre, siamo ancora in attesa di leggere i dettagli del Programma operativo per la gestione dell'emergenza Covid introdotto dall'art.18 del decreto legge n.18 del 17 marzo 2020 (convertito dalla legge 27/2020), che - stando a recenti notizie di stampa - sembrerebbe essere già stato respinto per ben due volte al mittente dal Ministero dell'Economia e Finanze.
Come portavoce del MoVimento 5 Stelle chiediamo ancora una volta una maggiore trasparenza da parte dell’esecutivo regionale; lo chiediamo anche per tutti i cittadini lucani che, da mesi, vivono un enorme disagio sociale ed economico. In questo momento non sono ammesse superficialità e furbizie per non vanificare il lavoro dei tanti sanitari che giornalmente rischiano di essere contagiati".