Lunedì, 23 Dicembre 2024

Deposito unico nazionale delle scorie radioattive, il Presidente della Provincia di Matera Francesco Mancini ribadisce: “Siamo fermamente contrari all’allocazione in qualsivoglia sito lucano”

Riceviamo e pubblichiamo nota stampa di Vincenzo Devincenzis, già sindaco di Montalbano Jonico inerente la carenza d’acqua negli invasi lucani

Solo 418 MW installati negli ultimi 4 anni.

Bisogna aggiungerne 1680 MW fino al 2030

Bene la semplificazione nei procedimenti autorizzativi deliberata dal Dipartimento Ambiente ma ora serve un’ottima legge regionale sulle Aree Idonee

Legambiente: "Immaginare la Basilicata come un hub delle rinnovabili e non un hub delle fossili è una prospettiva concreta e conveniente, in grado di creare lavoro e benefici, anche a breve termine, per i territori"

L’Italia è in forte ritardo nel realizzare gli impianti a fonti a rinnovabili e nel centrare l’obiettivo 2030 confermato anche dal decreto aree idonee del 21 giugno 2024, ossia nuovi 80 GW. Negli ultimi quattro anni è stato, infatti, realizzato appena il 23,2% dell’obiettivo al 2030. Mancano ancora all’appello 61,4 GW da realizzare nei prossimi 6 anni, pari a 10,2 GW l’anno e serve accelerare: nel 2023 abbiamo, infatti, installato in Italia circa 6 GW di nuovi impianti a fonti rinnovabili, mentre nel 2024 saranno tra i 7 e gli 8 GW. A fare il punto è il report di Legambiente “Regioni e aree idonee. Le fonti rinnovabili nelle Regioni italiane, la sfida verso il raggiungimento degli obiettivi al 2030 attraverso le aree idonee” realizzato dall’associazione ambientista, Kyoto Club e l’Editoriale La Nuova Ecologia, che mette in fila dati e numeri accompagnati da un pacchetto di dodici proposte per la valutazione delle aree idonee.

Tornando ai dati, il Trentino-Alto Adige è la regione che spicca più di tutte con il 60,8% dell’obiettivo raggiunto. Le altre regioni si mantengono al di sotto del 35%.

Da una notizia Ansa, si apprende che la fiamma olimpica simbolo dei Giochi invernali di "Milano Cortina 2026" farà tappa a Potenza il 28 dicembre 2025.

L’articolo 2 del “DL Energia” ( DL 17 Ottobre 2024, n° 153) potrebbe comportare, smentendo la stessa vulgata governativa di voler limitare ricerca e coltivazione di idrocarburi al solo gas, nuove attività di ricerca petrolifere. E’ quanto si può desumere dall’Art. 2 della norma (Disposizioni urgenti per coniugare le  esigenze  di  salvaguardia dell'ambiente con le esigenze di sicurezza degli approvvigionamenti), che al comma 2 recita:  “A decorrere  dalla  data  di  entrata  in  vigore  del  presente decreto, il conferimento di permessi di ricerca e di  concessioni  di coltivazione di idrocarburi liquidi sul territorio nazionale e a mare non è consentito.

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