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Il Covid, dopo secoli e per il secondo anno consecutivo, anche qui da noi, cambia le regole della Pasqua e cancella i riti del giovedì e venerdì santo.
Stop forzato che non permette lo svolgimento delle struggenti cerimonie, tra fede, storia e tradizione, rivissute attraverso la Passione di Cristo.
A Pisticci come in altri centri del comune i parroci don Rosario Manco, don Mattia Albano, don Antonio Di Leo, don Antonio Lopatriello, don Giuseppe Ditolve, don Filippo Lombardi e don Franco Laviola, hanno stilato programmi relativi alle Sante Messe e Via Vrucis che possono essere seguiti in streaming.
Riti, ricordiamo, qui riproposti puntualmente ogni anno, attraverso emozioni da vivere e una spiritualità tutta da scoprire. Aria impregnata di fede e di dolore, avvertita in ogni angolo della città. Riti espressivi di una civiltà, di una antica cultura, di un sentimento di pietà misto di religiosità popolare. Appuntamento con fede e storia per perpetuare momenti spirituali e penitenziali, sempre ricchi di fascino arcano che si perde nei tempi. Da qui la necessità, in questo triste contesto che ci accompagna, di farli rivivere – sperando di fare cosa gradita - per ricordare il loro svolgimento, attraverso quel ruolo di primo piano che li caratterizzava.
A Pisticci centro, a Marconia, lo Scalo e Tinchi, l’evento, da sempre ritenuto sinonimo di grande riflessione, toccando alte punte di partecipazione, che prendeva il via la Domenica delle Palme per concludersi con l'apoteosi della Resurrezione. Appuntamento più più atteso, quello dei Misteri del venerdì santo, con la solenne processione con lungo, lento, mesto corteo con le note funebre della banda cittadina e canti tradizionali. Partenza dalle varie parrocchie, poi l’incontro in P.zza S. Rocco e il via al grande corteo, percorrendo le vie del centro dietro i simulacri dell’Addolorata e feretro di cristallo di Gesù morto, portati a spalla da devoti e scortati da donne vestite di nero, dietro cui si muove tutta la città. In chiusura, in piazza Umberto, benedizione e scioglimento dei cortei che separatamente raggiungevano le proprie sedi.
Rito di grande commozione che si perde nei secoli, estremamente seguito e sentito a testimonianza di come qui, fede e religiosità siano sentimenti ben radicati e forti. Fino agli anni 70, le processioni dei Misteri, precedute dai "troccolanti", erano addirittura quattro: si partiva con quella di S. Giovanni la mattina presto e si concludeva con quella della Chiesa Madre e Concezione del tardo pomeriggio, passando da quella della tarda mattinata di S. Antonio. Suggestive e piene di fascino, anche i riti a Marconia e allo Scalo.
La settimana santa si concludeva con momenti di grande riflessione e preghiera durante il silenzio liturgico del sabato, preludio alla Pasqua di resurrezione. Anche quest’anno, purtroppo, non sarà cosi.
Michele Selvaggi