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Ancora una volta l'Italia dello sport dà spettacolo dentro e fuori "gli sche-r-mi". Schemi nettamente superati non solo nella porzione tecnica, ma anche nell'essenza, prestazioni e skill da fuoriclasse cedono il passo a qualcosa di più: "la pietas", virtù nota solo ai più grandi, perno dei rapporti tra gli uomini per i latini.
La vittoria del terzo Slam di Jannik Sinner, la seconda volta a Melbourne, ci regala un tennis stellare e uno slancio di orgoglio nazionale, quello sano che rispetta l'avversario come faccia della stessa medaglia. Il nostro numero uno conquista una vittoria schiacciante, non per demerito dell'antagonista: 6-3,7-6(7-4),6-3 sul tedesco Zverev, rivince, per il secondo anno di fila, l'Australian Open e consola il n.2 del mondo augurandogli una pronta vittoria nel tanto desiderato circuito Slam, olimpo di cui Zverev è sicuramente degno. Un abbraccio pregno di significato, c'è spazio per gli "altri" nelle sue parole post gara, per quelli che hanno permesso il suo attuale livello stratosferico.
Tali gesti appartengono solo al gotha dello sport, a quelli per cui è "doveroso" riconoscere il valore, l'impegno, la dignità altrui come forma di rispetto anche per il contesto a cui si appartiene. Valori troppo spesso dimenticati, offuscati dalla necessità di sottolineare solo il risultato.
Grazie Jannik, orgoglio nazionale.
Leonardo Galeazzo