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Le generazioni del dopo 1970/80, non hanno conosciuto lo storico cine teatro “Colosseo” e la vecchia sala attigua. Una struttura che ci ha raccontato tutto un primo e secondo dopo guerra cinematografico con tutta una storia che ci ha fatto sognare ed emozionare, trascinati da quello che rappresentava lo spettacolo in celluloide dell’epoca.
Una specie di nostra seconda casa dove abbiamo gustato tutta una serie di pellicole che vanno dal western, al comico con i film di Stanlio e Ollio, ai primi film di Totò, quelli di Macario, Renato Rascel, fino a Ciccio e Franco.
Che dire poi dei “film d’amore” con le interpretazioni magistrali di Alida Valli, Rossano Brazzi, Amedeo Nazzari e Ivonne Sanson? E poi quelli attesissimi di Tarzan con Jane e la scimmia Cita.
Tutte cose che amavamo e di cui non potevamo fare a meno.
Parliamo della vecchia sala che allora non aveva un nome, gestita per prima dalla famiglia Parrello (non erano pisticcesi) e poi dalla famiglia Ferrara di Ciccio, Giovanni e Mario (anche operatore) e successivamente dallo storico Commendator don Ciccio Leone. A loro è legato un periodo d’oro di quel cinema, sempre pieno e il sabato e la domenica, spettacolo limitato (solo una proiezione per ciascuno) per dare la possibilità ad altra gente di potersi accomodare e seguire il film.
La cosa ci riporta a quell’epoca ricordando le maschere (chi accompagnava gli spettatori ad i posti liberi) nelle persone di “Narduccio” e poi Mingo Eugenio. Operatore di proiezione, Michele Aliani. Alla biglietteria Nicola Lopassio, Rocchino Amarena, Nino Trotta e Antonio Tufaro.
Sala cinematografica e teatrale di circa 200 posti a sedere e…..altrettanti in piedi. Primo film proiettato (come ci ricordava una locandina dell’epoca) un classico dei primi anni 40 - poi ritirato durante la Guerra e rimesso in circolo dopo, dal titolo “Addio Chira” con Rossano Brazzi e Alida Valli. Un successone. La versione teatrale invece fu battezzata dalla compagnia di Carlo Tamberlani, un grande del teatro dell’epoca, che replicò per diverse sere e richiamò un pubblico eccezionale, anche da altri centri.
Allora erano frequenti le interruzioni di energia elettrica per cui lo spettacolo si fermava e la sala rimaneva al buio, con spettatori che protestavano. Quel cinema, cessò l’attività nel 1955, con la realizzazione di una attigua grande sala capace di contenere 400 posti a sedere e 4 palchi per autorità e occasioni speciali. Opera commissionata dal Commendator Leone, il cui progetto era firmato dagli ingegneri Armando D’Alessandro e Rocco Vitelli. Opera moderna e piacevole, provvista di schermo in Cinemascope (pochi i cinema che allora l’avevano), che si chiamò “Colosseo” ed entrò in funzione nell’aprile del 1957 con la proiezione del film “Anastasia”. Una particolare accoglienza, ricordiamo, ebbero “ I dieci comandamenti”, colossal visto da migliaia di pisticcesi (pochi quelli che non lo ammirarono), tra cui parecchi fedeli, incoraggiati anche dai parroci di allora e replicato per 10 sere.
Un personaggio di quell’epoca che vogliamo ricordare, il mitico “Titta” Lopatriello che vendeva gassose e noccioline. Anche questa sala oltre alle proiezioni era adatta al teatro per cui furono ospitati commedie e spettacoli di prosa. Grande successo ebbe la compagnia partenopea di Luigi De Filippo. L’attività del Colosseo si fermò verso la fine degli anni 70 e riprese nell’aprile 1982, grazie all’impegno e coraggio dell’ing, Michele Leone che aveva provveduto a ristrutturarlo e che lo inaugurò con il film appena uscito, “ Nudo di donna” di Nino Manfredi e Alberto Lattuada, ambientato sullo sfondo del Carnevale di Venezia. L’esperienza fortemente voluta dall’ Ing. Leone durò fino al 1989 per poi cessare definitivamente. Nel frattempo però, la prima sala, aveva continuato la sua attività ospitando feste di matrimoni, ma anche serate danzanti come la Festa della Matricola, oltre a grandi dello spettacolo, tra cui ricordiamo “ I News Trolls”, “Perez Prado” ad una festa dell’Amicizia, Franco Califano e altri.
Questa è la bella storia del nostro cinema, che ci riporta ad un tempo che fu, con ricordi ed emozioni per tutti, che non si possono cancellare.
Sono passati tanti anni e per noi non è stato facile ritornare su episodi, personaggi e date.Vi chiediamo comunque scusa per qualche mancanza o imperfezione. Ma la storia del “Colosseo”, è quella che via abbiamo raccontato.
Michele Selvaggi