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Una serata speciale per una data indimenticabile, quella dello scorso 16 aprile 2023, che con la inaugurazione della nuova sede ha celebrato la nascita di un progetto che, è augurabile poter ammirare, dopo l’oscuro periodo della terribile pandemia, con il rilancio in grande stile del gruppo Folk La Pacchianella, nonostante le non ottime condizioni di salute dello storico Presidente Giuseppe Adduci che tenacemente non si arrende e invita tutti a non desistere e pensa “in grande” al domani del gruppo, nonostante “l’aumentata ansia, la trepidazione, la preoccupazione per la vita del sodalizio”.
Attraverso una lettera diretta allo stesso gruppo e a parte del Collegio Scientifico che lo coadiuva, il dirigente non nasconde la situazione piuttosto critica che, naturalmente, si è venuta a creare da qualche tempo a questa parte. Ma lui non demorde esternando il suo pensiero: “La pandemia, il blocco delle attività - scrive - ha allontanato alcuni componenti, per motivi vari, causando assenze che hanno determinato rinvii di prove. Intravedo però, in tantissimi, la voglia di reagire, di essere fedeli al Sodalizio e, come affermo sovente, forse il dì della inaugurazione, può e deve essere la beneaugurante definitiva continuazione del cammino associativo. Bisogna continuare a raccontare la “memoria storica” con azione insistente, entusiasmo e amore filiale - insiste Adduci. Ai componenti l’ardua sentenza, responsabile e senza banali scuse, senza pregiudizi, senza musi lunghi, senza rancori che aleggiano anche tra i rapporti interpersonali! V’è solo una magica parola: PERDONO!!! Da fervente cattolico formato alla corte di grandi sacerdoti, questa parola - l’ho sempre utilizzata ed allora, bando alla superbia, alla indifferenza, ritenendoci sempre e comunque, amici e fratelli!!!”
Una appassionata missiva la sua, che rispecchia in pieno e non nasconde nulla di quelle che sono le criticità del momento, ma che non lascia spazio ad abbattimenti e cadute di un gruppo che, attraverso il suo glorioso cammino, con spettacoli in tutto il mondo, non ha mai mostrato stanchezza e si è sempre distinto per la sua vivacità, tenacia, franchezza e modo di vivere, non secondo a nessuno.
La missiva è indirizzata al Gruppo intero, al Collegio Scientifico e solo ai Professori Plati e Panettieri, D’Angella, Lomassaro, Giannace, Gullotta, Dottori Petrigliano, Pacciani, signora Lambo, Di Lena, Editore Rondinone e Prof. R. Grossi.
Per l’occasione il Presidente Adduce, ricorda e precisa a tutti che “il Collegio è la scientificità dell’Associazione le cui decisioni sono legittime e sempre da condividere, sperando di aver reso omaggio a Voi tutti, poichè sempre ho elargito massimo rispetto, vicinanza, affetto e piena condivisione!”.
In margine alla missiva Adduci ha “dedicato” un altro dei suoi componimenti che ha titolato: “Vita o fine? Alba o tramonto” e che noi riportiamo nei punti più salienti.
“Il tormento che porta alle tenebre, il buio tetro dei miei assillanti pensieri, soffocano il mio sonno, ansimante, turbolento! Il nuovo dì albeggia il cielo è limpido ed in esso mi tuffo con la mente annebbiata! Desidero risposte, riposo mentale! Fronteggio con amarezza gli angoscianti malanni, nel contempo soffro moralmente per la sopravvivenza de “La Pacchianella”. No, no che non avvenga! La Pacchianella è la leggendaria Musa Culturale! E’ la colonna sonora della nostra vita! E’ la favola intima, sociale del tempo che fu, dei saggi Antenati. E’ l’appagamento dei nostri desideri, delle aspirazioni, dei sontuosi successi! Rimembro quel meriggio di cinquantaquattro anni fa! “L’ardire della tua nascita” leggiadra fanciulla è stata protetta dalla vicina chiesa di S.Rocco. Le sedi allestite sono luminosa realtà! L’Attuale è in completamento estenuante con probanti sacrifici, con partecipata inaugurazione! Evento inaugurale con prospettive lungimiranti per il fulgido futuro! Onora sempre la tua presenza nella Casa della Cultura! Io umile tuo “padre putativo” sono al volgere del mio eclatante impegno! In tal senso la strada finale diviene un rettilineo lungo il quale porterà al mio “basta” attendendo il tintinnio della campanella dei tuoi 55 anni di vita intensa! Sarà traumatico per me! Dovrò attendere, poscia, il subentro della nuova guida che condurrà te “grande donna” verso altri successi! Sarò ancora accanto a voi! Componenti artisti continuate a frequentare la vostra “Dimora” innaffiando la rifioritura dell’attaccamento che vedo smarrito, del sentirvi Amici, del debellare screzi, invidie, gelosie, del rispetto reciproco che tale percorso vuol significare: RINASCITA!
Michele Selvaggi