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Riceviamo e pubblichiamo una lettera scritta da rappresentanti degli studenti del Liceo Classico "Giustino Fortunato" di Pisticci. I ragazzi manifestano pubblicamente i loro timori di tornare a scuola in presenza senza uno screening adeguato.
"La voglia di rientrare c’è, la paura anche. Noi vogliamo la scuola, quella vera, fatta di presenza e relazioni; abbiamo nostalgia delle aule, dei bagni, dei corridoi, di quello che è la vita insieme ai nostri compagni e ai nostri professori, degli sguardi di intesa, delle risate complici. Noi vogliamo la Scuola, ma abbiamo paura. Questi i pensieri e le emozioni di noi alunni del liceo classico di Pisticci, tante le paure e i dubbi delle nostre famiglie. Dopo la decisione della ripresa delle attività didattiche in presenza sono numerose le questioni che rimangono aperte. Perché riprendere senza un’operazione di screening per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado? Ma, soprattutto, perché riprendere proprio adesso immediatamente dopo Pasqua, periodo in cui la curva dei contagi ha alte probabilità di risalita? Sono questi i dubbi che attanagliano studenti e famiglie. Ma i problemi non finiscono qui. C’è la questione dei trasporti. Infatti, nonostante un’attenta operazione di riduzione della presenza degli studenti viaggiatori organizzata dalla scuola, il timore resta, in quanto i pendolari non provengono soltanto dal nostro comune ma anche da quelli limitrofi. La paura, anzi, aumenta. Sappiamo che le istituzioni locali sono impossibilitate ad agire. E allora cosa fare?
Non abbiamo la risposta ma, nel frattempo, le aule sono vuote e la "presenza" è diventata il mostro più terrificante di tutti".
Rappresentanza Liceo Classico "G. Fortunato" - Pisticci