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Mirna Mastronardi, fondatrice dell’associazione Agata nonché mamma della dolce Dea scomparsa prematuramente, ha ricevuto una telefonata dalla premier Giorgia Meloni, in risposta ad una missiva inviata al presidente del Consiglio in data 7 marzo. Questa la nota social di Mirna Mastronardi che descrive e commenta commossa ed incredula quanto accaduto:
“Il telefono squilla alle 19:41 di ieri. ‘Mirna? Sono Giorgia Meloni’.
‘È uno scherzo!’ ripeto tre volte.
‘No, Mirna. Ho la tua lettera davanti’.
È così, con un mio pianto irrefrenabile, che parte la mia conversazione telefonica con la Presidente Giorgia Meloni.
Il 7 marzo scorso, pensando alla imminente Giornata della Donna, d’impulso ho scritto alla Premier.
Le ho parlato di me, della mia vita difficile e di Dea.
Tanto, tantissimo di Dea.
Le ho parlato delle mamme che piangono i propri figli che hanno scelto di volare Altrove per motivi incomprensibili, sui quali si allunga la lunga ombra di un utilizzo non corretto dei social, in una società in cui tutto è apparenza e poco spazio è lasciato all’essere.
Ho scritto con il cuore in mano, raccontando le difficoltà degli adolescenti e quelle di una donna single capofamiglia con un piccolo lavoro part-time.
Una lettera conclusa con queste parole:
“Questa Giornata della Donna 2025, io, Presidente, la dedico a quelle donne che piangono i propri giovani figli, per i quali hanno fatto immensi sacrifici e ai quali, però, non hanno potuto garantire pari condizioni di chi riceve dallo stato più degli altri.
Questa giornata della Donna io la dedico a me e a quelle mamme che non si arrendono e che lottano, per la memoria dei propri figli, a tutela di tutti i giovani di questa nostra Italia.
E la dedico a Lei, Presidente, una donna ed una mamma, rivolgendole, con il cuore in mano, la più sentita delle preghiere.
Lavoriamo insieme per supportare i nostri giovanissimi, garantendo loro pari condizioni e pari dignità, tutelandoli dall’utilizzo improprio dei social in tenera età e spiegando loro che l’essere è di gran lunga più importante dell’apparire”.
La Presidente Meloni ha letto ieri la mia lettera e ha avuto voglia di chiamarmi.
Mi ha parlato da donna, da figlia e da madre.
E da Premier di questo Paese.
Ha ascoltato il mio pianto ed ha avuto per me parole di vicinanza e affetto, usando una umanità ed una delicatezza che mi hanno commossa.
Nella confusione delle mie lacrime, ieri sera, le ho dato del “tu” e non ricordo nemmeno se io sia riuscita a ringraziarla.
Ma ho nel cuore e nella mente l’impegno che lei ha assunto con me e di cui la ringrazio infinitamente.
Sono pronta a combattere nel nome della mia Dea, a favore di tutti i giovani come Lei.
E se chi è a capo dell’Italia è sensibile a questo tema, allora questa difficile e dolorosa battaglia può davvero essere vinta.
Grazie, Presidente!
Ci sono valori e temi che non hanno colore politico.
E dolori che una donna comprende e avverte nel profondo, prima di altri e con più coinvolgimento di altri.
Tutto questo io l’ho sentito nel cuore, con forza e delicatezza, ieri sera, attraverso nostra telefonata.
E sono certa che, idealmente, mentre mi parlava, lei, Presidente Meloni, mi abbia stretta forte.
Grazie.
Davvero davvero davvero GRAZIE”.