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L’emergenza sanitaria ci ha lasciato una certezza: senza una programmazione seria con relativi atti conseguenziali è impossibile riprendere una condizione di vita “normale”.
Ma cosa è cambiato rispetto ad un anno fa in Basilicata? Niente se pensiamo al trasporto pubblico locale e, volendo estendere la riflessione, all’edilizia scolastica.
Già dall’estate 2020, i dirigenti scolastici hanno profuso tante energie per cercare di riaprire la scuola in sicurezza però la pandemia, spesso, ha impedito un regolare svolgimento in presenza delle lezioni. Il governo regionale, cercando di rispondere alle sollecitazioni del territorio, ha anellato una serie di ordinanze la cui “comprensione” ha richiesto, in molte circostanze, l’aiuto di esperti del settore. Siamo passati da pullman che si potevano riempire per l’80 % dei posti previsti dalla carta di circolazione, poi al 50 % dei posti a sedere e poi al 50% dei posti della carta di circolazione. Una babele di numeri senza un reale studio dei bisogni dei territori.
Non sono solo le percentuali che ci salvano dai contagi ma è la soluzione dei problemi alla radice.
In questi mesi, dall’autunno 2020 alla primavera 2021, cosa ha fatto la Regione Basilicata per implementare seriamente il TPL e l’edilizia scolastica? Sono stati fatti dei controlli per verificare il rispetto delle varie ordinanze? E’ possibile disporre di un dettaglio degli interventi messi in campo?
Ieri con l’Ordinanza regionale n. 20 si torna a parlare di NUMERI di riempimento dei pullman: siamo al 50% dei posti della carta di circolazione.
Questo perché dobbiamo recepire l’ultimo decreto legge: è diventato un mero esercizio legislativo e niente più.
La differenza sta solo nel fatto che oggi in Basilicata il numero dei contagi, rispetto all’autunno 2020, è notevolmente aumentato. I trasporti pubblici e l’edilizia scolastica arrancano, come sempre. Facile prevedere le conseguenze.
Il Comitato dei genitori alunni pendolari Marconia-Pisticci