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“Sono solo 400 le nuove unità di personale sanitario reclutate in Basilicata durante la pandemia, a fronte di un dato nazionale di oltre 83 mila assunzioni di personale sanitario durante l’emergenza Covid. Un dato, quello relativo alla nostra regione, che occorre al più presto incrementare per fronteggiare al meglio le nuove sfide determinate dall’ulteriore contrasto della pandemia e soprattutto dal recupero delle tante prestazioni sanitarie che risultano a tutt’oggi inevase proprio a causa del protrarsi del Covid”.
E’ quanto afferma, in una nota, il Presidente del Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia della Regione Giovanni Vizziello, sulla base dei dati riportati dall’ultimo Rapporto della Corte dei Conti sul Coordinamento della Finanza Pubblica.
“Dall’analisi in dettaglio del report della Corte dei Conti” - aggiunge Vizziello- “emerge come in Basilicata le nuove assunzioni hanno riguardato 57 medici, 207 infermieri e 136 altre figure professionali come operatori socio sanitari, tecnici di laboratorio, di radiologia e biologi, con l’utilizzo quasi esclusivo di contratti di lavoro a termine quale modalità di assunzione del personale sanitario.”
“Quest’ultima modalità di reclutamento, congiunta alla scarsa entità numerica dei nuovi rapporti di lavoro instaurati nel nostro sistema sanitario” -spiega Vizziello- “ripropongono con forza il tema dell’efficace gestione dei servizi sanitari”.
“In una regione come la Basilicata alle prese da sempre con la cronica carenza di personale sanitario, frutto della decennale stagione del blocco del turn over, osservato come un vero e proprio mantra dai governi di centro sinistra” -conclude il Capogruppo di Fratelli d’Italia della Regione Basilicata-“ occorre effettuare al più presto quegli investimenti in risorse umane in grado di riassorbire la marea di visite mediche, accertamenti diagnostici, ricoveri ospedalieri e screening messi da parte dai cittadini proprio a causa del Covid, conferendo agli stessi carattere strutturale attraverso assunzioni a tempo indeterminato, le sole in grado di colmare i tanti deficit del nostro sistema sanitario”.