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“Il rapporto sull’economia lucana presentato ieri dalla Banca d’Italia scatta la fotografia reale e impietosa della nostra regione. Nel turismo, nonostante la ripresa graduale nel post pandemia, si registra un forte calo delle presenze rispetto al 2019. L’industria è in affanno, l’automotive in crisi con un calo impressionante, l’occupazione è stagnante se paragonata alla crescita delle altre regioni del Mezzogiorno e dell’Italia. Possiamo tranquillamente affermare che la Basilicata è in regressione”. Così il segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega, commenta i dati diffusi dal report.
E' "in affanno" l'economia lucana nei primi nove mesi del 2022, durante i quali si è assistito ad un recupero lento, in un quadro di profonda incertezza, sul quale hanno inciso l'aumento dell'inflazione e i costi di produzione: è questo il quadro che emerge dal Rapporto annuale della Banca d'Italia sull'andamento della economia della Basilicata, presentato, stamani a Potenza, dal direttore delle filiale di Potenza della Banca d'Italia, Gennaro Sansone, dal suo vice Paolo Lucchese, dal responsabile dell'ufficio analisi e ricerca economica della sede di Bari, Maurizio Lozzi, e dal coordinatore del rapporto, Vincenzo Mariani.
Se nel 2020 l’economia della Basilicata subisce un vero e proprio crollo (-9% del Pil regionale, a fronte del -8,2% del Mezzogiorno nel suo insieme), le prime previsioni per il 2021/2022 evidenziano un quadro di ripresa lenta, meno brillante e dinamica rispetto al resto delle altre regioni. È quanto emerge dal Rapporto annuale Ires Cgil Basilicata presentato oggi alla stampa dal direttore scientifico dell’Ires Cgil, Ettore Achilli e dal segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa.