![banner_sito_3000_per_500.png](/images/banner_sito_3000_per_500.png)
Editore Associazione Culturale Mp3. P.IVA 01187270770
Registrato presso il Tribunale di Matera n. 4/2009
Direttore Responsabile Roberto D'Alessandro. Webmaster Vittorio Ricchiuto
+(39) 328 447 4326
redazione@pisticci.com
Il nostro è solo un suggerimento. Comunque di grande impatto sociale. Se ne parlò qualche anno fa durante la cerimonia d’inaugurazione della nuova gradinata di collegamento tra il rione Dirupo e il sagrato della Chiesa Madre nel rione Terravecchia.
L’allora sindaco Vito Di Trani, in quella circostanza aveva annunciato l’idea dell’Amministrazione Comunale di creare un collegamento rapido attraverso la realizzazione di un ascensore, anche per venire incontro a chi ha una certa età e non sopporta le salite. Cosa che successivamente, sembrava concretizzarsi con l’annuncio dello stesso sindaco per la realizzazione di un ascensore panoramico di collegamento tra i due storici rioni attigui, posti a diverso livello di altezza. Tutto ciò, approfittando del Progetto Strategico Regionale per la Rivitalizzazione dei Centri Storici, e quindi con la creazione di un comodo, rapido collegamento verticale attraverso la posa in opera di una struttura mobile panoramica tra il sagrato della chiesa madre e la sottostante via Ricciotti, da cui, tra l’altro, poter ammirare il resto dell’abitato pisticcese, ma anche la valle del Cavone, il litorale ionico, i monti del Pollino e dell’altopiano della Sila calabrese.
La cosa, come è noto, con la mancata rielezione del medico di Marconia, non ebbe più seguito e da allora, purtroppo non se ne è mai più parlato. Una idea, comunque sempre valida - facendo nostre le varie richieste di cittadini che credono in quell’opera e che, per l’occasione ci permettiamo di girarla al Sindaco Albano che, all’epoca potrà aver condiviso quel progetto, facendo parte di quella maggioranza ed ora alla guida della attuale amministrazione, attenta ai problemi del territorio.
Una idea che andrebbe ripresa, a vantaggio della nostra comunità, atteso che l’opera di cui parliamo, tra l’altro, rappresenterebbe una migliore e più comoda via di accesso a luoghi che hanno fatto la storia della nostra città come i rioni Dirupo e Terravecchia, aiutando comunque una certa categoria di cittadini e che, oltre ad un fatto di grande interesse sociale, consentirebbe nello stesso tempo, il superamento di barriere architettoniche.
Lo stesso progetto potrebbe rientrare comunque nel contesto degli interventi del dopo abbattimento del decreto di trasferimento del rione Dirupo, destinato così, ad una nuova trasformazione attraverso la misura di nuove e moderne regole. L’auspicio nostro, è che la cosa venga presa in considerazione e vagliata, senza pregiudizi di ogni genere e con tutta l’attenzione che merita questa piccola, grande opera.
Michele Selvaggi