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Un’ enorme tributo di folla lungo il percorso della processione del Venerdì Santo, ritornata dopo due anni di forzosa assenza a causa della terribile pandemia che ha colpito in modo serio anche il nostro territorio. Un appuntamento parecchio atteso dai fedeli della nostra città, che così hanno potuto riabbracciare quell’atto tradizionale che va avanti da secoli e che solo da alcuni decenni ha cambiato il programma di svolgimento con una sola processione, diversamente dalle quattro che si sono svolte fino a tutti gli anni sessanta.
Dalla concentrazione in piazza San Rocco, è partita la processione del Venerdì Santo, lunghissima e ordinata, che ha attraversato l’ultimo tratto di Corso Margherita, Piazza S.Antonio Abate, tutto Corso Metaponto, l’incrocio di via Vespucci, via Ariosto e via Cirillo fino a piazza dei Caduti, per terminare nella piazza più importante della città, quella piazza Umberto I° che ha ospitato oltre un migliaio di fedeli, tra orazioni e canti funebri della vecchia tradizione pisticcese che non è venuta mai meno, al seguito di una decina di simulacri delle varie parrocchie cittadine.
Qui è toccato al Parroco di San Pietro e Paolo della Chiesa Madre, don Rosario Manco, coadiuvato sul palco preparato ad hoc, dal parroco di Sant’Antonio don Mattia Albano e da quello di Cristo Re, don Antonio Di Leo (quest’anno è mancato don Michele Leone, lontano per impegni istituzionali) impegnato a ringraziare quanti avevano onorato la processione dei Misteri, non mancando di sottolineare attraverso un significativo riferimento, il grave momento che tutto il mondo sta vivendo da oltre un mese a causa del conflitto in atto. “Così si ammazza Gesù per la seconda volta” ha tuonato don Rosario, che ha concluso il suo appassionato intervento con la benedizione e l’auspicio che questa barbarie possa finire presto, soprattutto per quanti soffrono a causa dello stesso, per chi ha perduto i suoi cari e tutto quello che era riuscito a conquistare per sé e per la sua famiglia, anche a costo di sacrifici.
Da piazza Umberto lo scioglimento del lungo, mesto corteo e il raggiungimento in modo separato delle proprie parrocchie.
Anche a Marconia, come da tradizione il solenne svolgimento della processione dei Misteri con una lunga partecipata processione attraverso le principali vie della città, con i simulacri del Gesù Morto e dell’Addolorata portati a spalla, guidata dal parroco don Filippo Lombardi e con il coinvolgimento della nuova parrocchia di San Gerardo Maiella, del parroco don Franco Laviola.
Michele Selvaggi