Editore Associazione Culturale Mp3. P.IVA 01187270770
Registrato presso il Tribunale di Matera n. 4/2009
Direttore Responsabile Roberto D'Alessandro. Webmaster Vittorio Ricchiuto
+(39) 328 447 4326
redazione@pisticci.com
Si conferma ricca di tesori la collina della Incoronata, baricentrica tra Metaponto, Marconia e Pisticci sulla sponda destra del fiume Basento e già, nel corso dell’Età del Ferro fino al V secolo a.c. sede di numerosi insediamenti indigeni che gli storici Strabone, Erodoto e Dionigi di Alicarnasso definivano enotri di lontane origini orientali che si insediarono tra la Calabria del nord, il versante jonico della Basilicata e il Cilento.
Poi l’impatto con i colonizzatori greci e la fusione, forse indolore e non traumatica tra le due civiltà, che hanno concorso allo sviluppo e al benessere di quei territori, fino alla loro completa distruzione in seguito alla conquista romana. Una collina, quella di Incoronata che traduce una “peristephane” bizantina, a lungo indagata da celebri archeologi e studiosi a partire dall’800 durante il decennio francese. E quindi da Marina Castoldi, Dinu Adamesteanu, Domenico Ridola, Antonio De Siena e Piero Orlandini. E proprio un allievo di Orlandini continua oggi la meritoria opera di indagine con scrupolo, passione, amore. Mario Denti, cittadino onorario di Pisticci a cui sta dando finalmente una storia e un volto, con i suoi collaboratori della Università di Rennes II.
A conclusione della XXI campagna di scavi, un lungo e faticoso viaggio nel tempo, oltre a confermare i dati precedentemente acquisiti, sono stati riportati alla luce manufatti, tracce di abitazioni civili e religiose. Open Day e Giornata Europea dell’Archeologia hanno contribuito a suscitare un maggiore interesse par l’incoronata.
I risultati delle nuove scoperte sono stati presentati a Pisticci nella piazza Umberto davanti ad un pubblico numeroso e partecipe, su iniziativa dall’Associazione Enotria Felix. La novità più importante per Denti è stata non solo la visita ma anche la partecipazione diretta di molti giovani ai lavori, rendendosi così conto de visu della complessità delle tecniche di scavo. Denti ha ancora ribadito l’importanza storica della centralità di una collina sperduta e forse ancora sconosciuta, ma che pure è centro di riferimento di diverse civiltà, comunità ricche in continuo contatto con altri gruppi di indigeni, con cui hanno condiviso modelli di vita comunitari.
Le scoperte di strutture di edifici del VII secolo in particolare non hanno pari in epoca antica come anche quelle di numerose fosse che attestano la ritualità tra vivi e morti e di come fosse radicato il sentimento religioso di questi nostri antenati. Di alto livello qualitativo -ha aggiunto Mario Denti- anche la ceramica in una ideale e armonica fusione tra modelli enotri e greci.
Giuseppe Coniglio