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Lo scorso giovedì 10 ottobre infatti, è avvenuta la presentazione del deposito di richiesta ufficiale per indire, come prescrive la legge in materia, un referendum per il passaggio appunto, del nostro capoluogo nella Regione Puglia.
La iniziativa, è di due ex senatori lucani, Corrado Danzi e Tito Di Maggio che hanno spiegato il motivo di questa loro singolare azione che porterebbe la città dei Sassi e il suo territorio, fuori dai confini della nostra provincia e regione. La consultazione popolare infatti - secondo i due proponenti, si renderebbe necessaria per permettere ai cittadini del territorio materano, di esprimere il proprio pensiero in merito, su una questione della massima importanza, di cui, se ne parlava già qualche anno fa, senza che ci fosse mai stata comunque, una iniziativa concreta in tal senso, come del resto sta avvenendo in questi giorni.
Sempre secondo i due promotori che difendono la legittimità della loro azione, la cosa, se realizzata, potrebbe rappresentare un importante momento di svolta e di rilancio per lo sviluppo del territorio materano.
Per indire il referendum, secondo la normativa vigente, è necessaria la richiesta avente per oggetto l’iniziativa e la convalida delle firme, dopo di che, il Consiglio Comunale del capoluogo cittadino, avrà 15 giorni di tempo per pronunciarsi sulla ammissibilità o meno della richiesta avanzata. Successivamente saranno necessari 60 giorni di tempo ai promotori l’iniziativa, per raccogliere le firme necessarie per la realizzazione dell’operazione. Se il numero di firme valide sarà raggiunto, la consultazione si potrebbe tenere entro 4 mesi. Ovviamente, per una questione essenziale come questa, è immancabile tra i cittadini, ma anche tra le forze politiche non solo della provincia, ma di tutta la Regione Basilicata, l’apertura di un serio e approfondito dibattito, come del resto sta già avvenendo, per sostenere la necessità o meno di una operazione che, sicuramente, rappresenterebbe una vera e propria novità storica, non solo per la città di Matera, ma anche per la nostra provincia e regione.
Michele Selvagi