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Prioritario l’impegno dell’Arma nel contrasto alla violenza di genere per garantire la tutela delle vittime più vulnerabili.
È quello che è accaduto in un Comune lucano della fascia jonica: una giovane donna, di origini romene, si è presentata presso la locale Stazione Carabinieri ed ha raccontato ai militari di subire atti persecutori da parte del fratello, di un anno più giovane. L’uomo, con precedenti di polizia, che era stato accolto dalla sorella poiché privo di altra dimora, aveva nel tempo assunto un atteggiamento aggressivo, con continui litigi verbali fino ad arrivare alle minacce di morte. Preoccupata per la propria incolumità, la donna si è rivolta ai Carabinieri del luogo e, in breve, grazie ai tempestivi accertamenti, l’Autorità Giudiziaria materana ha emesso un provvedimento cautelare di allontanamento dalla casa famigliare con divieto di avvicinamento.
Tuttavia, incurante delle disposizioni a suo carico, l’uomo faceva rientro presso l’abitazione e veniva lì sorpreso dalla sorella che richiedeva, tramite il numero d’emergenza 112, l’intervento di una pattuglia, immediatamente giunta sul posto. Accompagnato in caserma, il ragazzo è stato segnalato per la violazione degli obblighi impostigli.
Il giovane richiedeva però di poter recuperare i propri effetti personali ma, proprio durante tali operazioni, iniziava ad inveire e minacciare di morte sia la sorella che i militari presenti. Pertanto, gli uomini dell’Arma, visto la reiterazione del comportamento persecutorio e minaccioso, procedevano all’arresto in flagranza dell’uomo che veniva accompagnato presso la casa circondariale di Matera, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.