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La Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordine di carcerazione nei confronti di tre persone coinvolte nell’operazione di polizia giudiziaria “Under Boss”, disposti dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Potenza a seguito della sentenza definitiva di condanna nei confronti degli imputati: lo scorso 28 ottobre, infatti, la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato da alcuni di essi, condannandoli a pene che vanno dai 3 agli 8 anni di reclusione.
Le tre persone nei cui confronti è stato eseguito l’ordine di carcerazione sono: Giovanni Grillo, Salvatore Farina e Nicola Pallotta.
Ricordiamo che le attività di indagine dell’operazione che fu denominata “Under Boss” furono svolte dalla I Divisione del Servizio Centrale Operativo del Dipartimento della P.S. e dalla Squadra Mobile della Questura di Matera, con la collaborazione dell’Interpol.
Il 10 dicembre 2015 8 persone furono arrestate perché ritenute responsabili del reato di estorsione, aggravata dal c.d. metodo mafioso e dalla transnazionalità, commessa ai danni di un imprenditore materano da esponenti della organizzazione mafiosa newyorkese denominata “famiglia Gambino”, che si avvalevano della collaborazione sul territorio nazionale di pregiudicati lucani, campani e siciliani.
Indagini accurate permisero di svelare tutta la vicenda. Negli anni ’80 un imprenditore materano ottenne un prestito di 300 milioni di lire dalla famiglia Gambino, grazie all’intermediazione di un pregiudicato lucano che da giovane aveva fatto parte di quella organizzazione criminale. La somma nel tempo restituita dall’imprenditore fu molto maggiore del prestito iniziale, in quanto allo stesso furono applicati tassi usurari, ma evidentemente questo non bastava agli esponenti della organizzazione mafiosa italo-americana.
Così la “famiglia” si rifece viva inviando a Matera Francesco Palmeri, che nell’ambito dell’associazione ricopriva il prestigioso ruolo di Vicecapo (“Underboss” in inglese). Nel 2014 lo stesso, accompagnato da altri due emissari mafiosi americani, si presentò dall’imprenditore per esigere una somma nel frattempo salita a un milione di euro. Il piano fu interrotto dall’intervento della Polizia.
Gli ordini di carcerazione sono stati eseguiti dalle Squadre Mobili di Roma, Trapani e Matera, coordinate dal Servizio Centrale Operativo del Dipartimento della P.S.