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Dalla settimana prossima la Basilicata non sarà più zona rossa. Lo ha deciso il ministro Speranza alla luce dei nuovi dati e delle richieste espresse dalla task-force lucana e dal presidente della Regione Bardi di considerare per la Basilicata il basso indice Rt di ricoveri ospedalieri in base alle positività.
La decisione è arrivata poco dopo le ore 13, dopo attenta valutazione dei numeri. La Basilicata era l'unica regione ancora in stand-by; per tutte le altre era già stata presa una decisione. Assieme alla Basilicata, anche l'Umbria viene "declassata" in zona arancione. In area rossa vanno Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e la Provincia autonoma di Trento, che si aggiungono a Campania e Molise le quali erano già in rosso. In area arancione, con la Basilicata tutte le altre regioni in quanto, con la nuova ordinanza, viene sospesa la zona gialla. L'unica eccezione è la Sardegna, vera isola felice per la quale viene confermata l'appartenenza all'area bianca.
Per la nostra regione, dunque, si riapriranno le porte per alcune attività che finora erano interdette:
Per bar e ristoranti non cambia nulla: sarà sempre vietata la consumazione all'interno e nei pressi del locale, consentito invece l'asporto fino alle ore 22 ora in cui verrà sempre attivato il coprifuoco fino alle ore 5 del giorno successivo.
“Siamo soddisfatti di essere zona arancione, unica Regione a essere migliorata, insieme all’Umbria”. E' questo il commento del presidente della Regione, Vito Bardi, che poi prosegue: “Ringrazio gli uffici regionali che hanno molto lavorato sui dati, ringrazio la collaborazione del Ministero e soprattutto un grazie a tutti i lucani che con il loro comportamento serio e responsabile hanno portato il dato “RT” prossimo a 1. Sono state ore intense, ma abbiamo tutelato al meglio gli interessi dei lucani, delle attività produttive e dei Comuni, da cui mi erano giunte nelle scorse settimane numerose e giustificate sollecitazioni in tal senso. Il comportamento della Regione è sempre stato corretto, come confermato dal TAR, volto a bilanciare le esigenze dei corpi intermedi e delle forze produttive con il diritto alla salute. Siamo in zona arancione e ne siamo felici, ma - come già accaduto in passato - siamo pronti a emanare misure restrittive su aree determinate della Regione”.