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Mercoledì 15 settembre in occasione della XXII edizione del Festival Duni, in piazza San Pio X a Matera una visione dell’antico rivisitata nel Novecento con i celeberrimi Carmina Burana di Carl Orff, ampia e impegnativa partitura sinfonico-corale. Protagonisti l’Orchestra della Magna Grecia diretta dal Maestro Michele Nitti, il Coro Regionale ARCoPu, il L.A. Chorus e il Coro delle Voci bianche ARCoPu. E, ancora, Claudia Urru (soprano), Guido Dazzini (baritono), Vincenzo Franchini (controtenore), Maestri del coro: Andrea Crastolla, Agostino Ruscillo e Annarita Di Giovine Ardito; maestri del coro delle voci bianche: Luigi Leo ed Erica Pizzileo. Ingresso: 11euro (ridotto 6euro).
Il rione Spine Bianche, dunque, ospiterà un progetto imponente che vedrà l’esecuzione di una delle pagine più intense della musica universale. “Carmina Burana” è un’opera emozionante, senza tempo che immerge l’ascoltatore in una dimensione ipnotica, fatta di ritmi, parole e canti suggestivi. La scelta dei “Carmina Burana” promuove un’offerta culturale di qualità, con l’Orchestra della Magna Grecia e la direzione artistica del Maestro Piero Romano, insieme con l’Arcopu, presieduta dal Maestro Pierfranco Semeraro, e considerata officina d’arte attenta alle richieste del pubblico e sempre alla ricerca di opportunità di alto livello per i propri artisti. Tra gli obiettivi principali di ARCoPu, quello della promozione della musica. Un obiettivo che persegue anche attraverso l’attività dei cori associati e con una strategia di comunicazione mirata alle collaborazioni esterne attivate con diversi conservatori.
Carl Orff (Monaco di Baviera, 10 luglio 1895 - 29 marzo 1982) è stato un compositore tedesco, noto principalmente per i celeberrimi Carmina Burana composti nel 1937.
Carmina Burana è una cantata scenica composta da Carl Orff tra il 1935 e il 1936, ed è basata su 24 poemi, opera di goliardi e clerici vagantes. Fu rappresentata la prima volta l'8 giugno 1937 a Francoforte sul Meno, mentre la prima italiana si tenne il 10 ottobre 1942 al Teatro alla Scala di Milano. L'opera è strutturata in un prologo, cinque parti e un finale.
Prologo: Fortuna imperatrix mundi ("Sorte imperatrice del mondo"), nel quale è presente il famoso brano “O Fortuna”; consiste in una serie di improperi contro la sorte, che governa secondo il proprio capriccio il destino degli uomini. I Carmina Burana (Canti di Bura, località della Baviera), costituiscono un corpus di testi poetici medievali dell'XI e del XII secolo, prevalentemente in latino ma anche in tedesco o bilingui, attribuito all'ambiente goliardico e dei clerici vaganti dei primi del Duecento, tramandato da un importante manoscritto contenuto in un codice miniato del XIII secolo proveniente dall'abbazia di Benediktbeuern (Bura Sancti Benedicti) e conservato ora nella Biblioteca statale di Monaco.