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Pisticci ora è più ricca. Dopo qualche mese di assenza, è infatti tornata tra noi, la venerata statua restaurata del nostro Protettore. Un ammirevole, delicato lavoro - da “10 e lode” - quello della equipe dell’artista Pino Schiavone che ci ha restituito un San Rocco più altero, più gioioso, più luminoso, soprattutto più bello.
Il tutto, frutto della iniziativa della Parrocchia San Pietro e Paolo, don Rosario Manco, a cui, occorre riconoscere, va la iniziativa e l’impegno del restauro, unitamente ai suoi parrocchiani e del fedele popolo pisticcese, che ha contribuito in modo concreto alla operazione di restyling, che purtroppo mancava da diversi decenni.
Tutto si è svolto secondo il nuovo programma in sostituzione di quello preparato per sabato 23 luglio, quando un terribile, pauroso incendio aveva fatto rimandare il tutto.
Ovviamente la cosa era stata preparata in modo diverso per accogliere come si deve, attraverso una gran festa di popolo, l’arrivo della statua. Quella del pomeriggio di giovedì 28 luglio, è stata comunque una accoglienza piacevole e soprattutto sentita dai nostri fedeli.
Nelle parole dell’Arcivescovo Giuseppe Antonio Caiazzo - ormai uno sponsor eccezionale del nostro Santo di Montpellier- il significato di una cerimonia che vuole essere soprattutto uno straordinario omaggio ad uno dei Santi più amati e onorati dal popolo cristiano soprattutto nella nostra terra di Basilicata.
Gradita la presenza oltre che dei parroci e sacerdoti delle parrocchie del nostro territorio, del primo cittadino di Pisticci Domenico Albano, ma anche quella, un pò a sorpresa, del Presidente della Provincia di Matera il montalbanese Pietro Marrese (invitato dallo stesso sindaco Albano), parecchio legato alla nostra terra.
Ora, naturalmente, l’attenzione si sposta ai giorni centrali di agosto, con i festeggiamenti programmati per San Rocco, l’Assunta e San Vito. Una tre giorni che il popolo dei fedeli pisticcesi attende in modo particolare. Con l’augurio che il 2022 sia l’ultimo anno di pandemia, ma anche l’ultimo senza la Chiesa di San Rocco nella omonima piazza.
Michele Selvaggi