Giovedì, 30 Gennaio 2025

L’allarme di Confcommercio sui costi energetici aumentati del 51,9%

Mercoledì, 29 Gennaio 2025

L’aumento dei costi energetici continua a gravare pesantemente sulle piccole imprese del terziario di mercato. I dati più recenti dell’Osservatorio energia di Confcommercio rivelano una situazione allarmante: nel 2024, il costo dell’energia elettrica è aumentato del 51,9% rispetto al 2019, mentre quello del gas è cresciuto addirittura dell’80%, con alcune vette che sfiorano il 100%. Le categorie più colpite dalla crescita delle bollette elettriche sono gli alberghi e i grandi negozi, che registrano incrementi superiori al 50%. Un allarme confermato dalle numerose azioni messe in campo anche da Federalberghi Potenza.

A seguire, il settore alimentare, che ha visto un aumento del 50%. Per quanto riguarda il gas, gli alberghi subiscono l’impennata maggiore (+96,7%), seguiti dai ristoranti (+88%) e dai grandi negozi (+86%). Di fronte a questi numeri, Confcommercio sollecita l’avvio urgente di tavoli di confronto con le Istituzioni, chiedendo soluzioni e strategie immediate per contrastare l’impennata dei costi energetici e fermare le speculazioni che alimentano il fenomeno. La confederazione sottolinea che, nonostante gli sforzi delle imprese nell’adottare pratiche ecologiche per ridurre i consumi – come la riduzione del 1,5% per l’energia elettrica e del 18% per il gas nel 2024 rispetto al 2019 – la situazione resta preoccupante.

Confcommercio avverte che le soluzioni adottate finora, come la selezione attenta del fornitore e gli interventi di efficienza energetica, non bastano a risolvere il problema. Serve un intervento strutturale sia a livello nazionale che europeo per far fronte alle oscillazioni dei prezzi e garantire una stabilità a lungo termine.

Tra le misure proposte per affrontare la crisi energetica, l’Osservatorio suggerisce l’introduzione di un tetto massimo al prezzo del gas, fissato tra i 50 e i 60 €/MWh, l’introduzione di un prezzo unico per l’elettricità e l’acquisto congiunto a livello dell’Unione Europea. Inoltre, l’adozione di strategie per rafforzare l’indipendenza energetica dell’Italia rappresenta un ulteriore passo necessario. Il disaccoppiamento tra i prezzi del gas e dell’elettricità e una riduzione degli oneri generali di sistema potrebbero stabilizzare i costi, offrendo un sollievo alle piccole imprese. Senza dimenticare, naturalmente, una revisione degli oneri generali di sistema che per le imprese del terziario di mercato arrivano a pesare fino al 26% sulla bolletta elettrica. 

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