Giovedì, 06 Marzo 2025

Perché non istituire corsi di formazione professionali per il comparto agricolo e florovivaistico?

Domenica, 02 Febbraio 2025

Nel mese di dicembre u.s. è stato sottoscritto il rinnovo del Contratto di Lavoro per il comparto agricolo che prevede un aumento salariale del 6% con un aumento del 10% dell'indennità di trasporto a favore dei lavoratori che secondo dati ufficiali sono circa 20 Mila.

Il dato è indicativo poiché di fatto la forza lavoro assorbita dal comparto nelle diverse articolazioni si attesta intorno alle 30 mila unità. La sola coltura della fragola, che occupa la superficie di più di 1000 ettari impegna per tutto il periodo di coltivazione e raccolta circa 900mila giornate lavorative. A queste vanno aggiunte le giornate lavorative per i fruttiferi, agrumeti, orticole e così via dicendo. Le aziende sono organizzate su superfici piccole e medie, caratterizzate da un elevato grado di intense azioni e di meccanizzazione, questo talvolta in eccesso rispetto alle esigenze organizzative aziendali. Nell'insieme il quadro strutturale e la combinazione dei fattori produttivi sconta difficoltà nel reclutare manodopera qualificata ed aggiornata professionalmente poiché non stabile e prevalentemente straniera.

E' noto che la forza lavoro bracciantile impiegata nei campi è prevalentemente di origine extra europea e generica, priva di adeguati profili professionali che incidono sulla produttività e più in generale sulla gestione dell'impresa. Limite che si riflette purtroppo anche sullo stesso lavoratore e nel necessario processo di integrazione degli indispensabili lavoratori giustamente ritenuti una risorsa insostituibile per le realtà che li ospita; tanto che la vita e il futuro di molte imprese è legato anche o soprattutto al contributo degli stranieri.

Sta di fatto che la importante risorsa umana va ulteriormente professionalizzata, acculturata con strumenti e mezzi di integrazione a partire dal potenziamento delle scuole secondarie e attraverso permanenti corsi di formazione tecno-pratici da tenersi negli istituti ad indirizzo agrario in collaborazione con le strutture pubbliche presenti sul territorio come AL SIA e Dipartimento Agricoltura. La Provincia insieme agli enti locali devono farsi carico della necessità di seguire questo percorso senza il quale non ci può essere futuro per una agricoltura competitiva e moderna in grado di rispondere alle sfide della concorrenza e delle minacce delle pericolose politiche dei dazi americani. Ma può essere anche uno strumento per frenare la insopportabile ondata razzista che con le parole vuole difendere il mondo dei produttori mentre con i fatti e con l'inerzia lo affossano ulteriormente.

Così con una nota, per Tavolo Verde Puglia e Basilicata, il Prof F.M Malvasi.

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