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L'istituto centrale di statistica (ISTAT) ci segnala che dopo un periodo di stagnazione, in verità molto lungo, l’inflazione ha raggiunto il preoccupante dato del 4,7%; tradotto in termini pratici si sta verificando un aumento dei prezzi di alcuni beni di largo consumo. Preoccupanti sono quelli relativi all’energia elettrica, gas ecc..., valori che aggrediscono in modo particolare le famiglie e le imprese, le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Spiace constatare che gli istituti deputati alle rivelazioni dei dati economici, compreso le forze politiche, nulla dicono sui vertiginosi aumenti dei mezzi tecnici impiegati nel processo produttivo agricolo e zootecnico.
Alcuni dati ci aiutano a comprendere l’entità dell’aggressione di tipo speculativo cui sono soggetti centinaia di migliaia se non tutti un milione circa dei produttori agricoli. Alcuni fertilizzanti di largo impiego hanno subito un aumento di circa il doppio rispetto agli anni precedenti: il prezzo di vendita dell’urea agricola è passato da €40 a circa €100 al quintale; il nitrato ammonico 34% da €40 a €90, alimenti per concimi composti e complessi. Potremmo continuare sugli esorbitanti aumenti dei prezzi di altri mezzi tecnici sul cui impiego si fondano le molteplici colture erbacee ed arboree del comparto agroalimentare; continuando, scandalosa si presenta la lievitazione dei prezzi delle sementi cerealicole: periodo di raccolta, un quintale di grano di buona qualità con alto potere germinativo e con elevata purezza il mercato senza regole pagava €30. Lo stesso grano soltanto perché destinato alla semina ancora oggi si paga €80.
Secondo Tavolo Verde Puglia e Basilicata, il tutto è stato deciso non dalla volontà di un qualsiasi speculatore del commercio dei prodotti per l’agricoltura ma da una ben precisa “cabina di regia” nazionale ed europea con la complicità di alcune organizzazioni di categoria saldamente collegate ad alcune multinazionali tipo l’ENI. La cosa più grave è che, di fronte a tali vergognosi aumenti, nessuna voce si è mai elevata a difesa del mondo agricolo tanto che si può affermare, senza tema di smentita, che gran parte del mondo dei produttori agricoli non è rappresentato e difeso a nessun livello. La riprova di ciò è sotto gli occhi di tutti a partire dalle regioni che pure hanno non diciamo ampi poteri ma strumenti per intuire sulle politiche dei prezzi direttamente o indirettamente così come lo Stato italiano, con i suoi ministri e in modo particolare con il ministero dell’agricoltura, può intervenire nelle sedi opportune per difendere il consumatore e produttore agricolo.
E' auspicabile che il competente assessorato all’agricoltura di Basilicata faccia sentire la sua voce e incontri gli agricoltori per inoltrare precise proposte finalizzate ad offrire concrete garanzie e sicurezza a chi produce beni per la propria e la altrui vita e a chi è impegnato quotidianamente a presiedere il territorio.
Tavolo Verde Puglia e Basilicata auspicando il superamento in tempi brevi dell’emergenza sanitaria, invita il Ministro delle politiche agricole e forestali Stefano Patuanelli, a verificare di persona lo stato di disagio accentuatosi con la pandemia, in cui versano i produttori agricoli e gli allevatori della Basilicata, vuoi per l’aumento insostenibile dei prezzi dei mezzi tecnici impiegati nel comparto, vuoi per la disfunzione dei servizi e dei trasporti, vuoi per la carenza di manodopera qualificata e specializzata, vuoi altresì per l’inadeguatezza di centri di formazione tecnici e professionali quali l’Istituto tecnico e professionale Agrario, l’Istituto tecnico Trasporti e Logistica e molti altri.
Tavolo Verde Puglia e Basilicata nel preannunciare una importante iniziativa a favore del mondo agricolo da concordare con le istituzioni preposte, saluta il ministro e l’assessore all’agricoltura Francesco Fanelli.