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Con la condanna dell’ex carabiniere Gerardo Schettino alla pena di 25 anni e sei mesi reclusione, si è concluso in serata a Matera il processo di primo grado a carico dei presunti componenti di un clan – ritenuto mafioso dalla Procura distrettuale di Potenza – che ha operato nel Metapontino. Per Schettino il pm aveva chiesto la condanna a 28 anni di reclusione. Fra le accuse rivolte ai componenti del clan, la rapina ad un supermercato, l’incendio di un’azienda agricola, un tentativo di omicidio per della droga non pagata e, nel 2018, le minacce a un giornalista.
Al termine di una camera di consiglio durata circa 12 ore, il Tribunale ha condannato a 26 anni e sei mesi di reclusione un altro imputato, Domenico Porcelli, e a 19 anni e sei mesi Nicola Lo Franco. Oltre a condannare altri imputati, il Tribunale ha disposto, per Gerardo Schettino e altri sette imputati, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’interdizione legale per la durata della pena e, per tutti i condannati, la libertà vigilata per tre anni dopo aver scontato la pena.
In un altro processo analogo che si è concluso stasera, il figlio di Schettino, Giuseppe, è stato condannato alla pena di 20 anni e sei mesi reclusione. Per altri imputati il Tribunale ha deciso condanne da 17 anni e sei mesi a 12 anni di reclusione.
Queste le parole del presidente Bardi sulla sentenza:
“È una sentenza storica quella che i giudici di Matera hanno emesso ieri sera contro il clan mafioso di Scanzano Jonico capeggiato dal presunto boss Gerardo Schettino. In qualità di presidente della Regione, intendo sottolineare il forte messaggio che arriva dal Tribunale di Matera: lo Stato c’è, è presente, vigile, attento ed efficace, tutti i giorni, per contrastare sul territorio lucano i fenomeni di infiltrazione e sviluppo delle attività criminali di stampo mafioso. Con un occhio di riguardo alle aree dove il fenomeno rischia di radicarsi territorialmente, intrecciandosi con gruppi malavitosi presenti nelle contigue e confinanti regioni, creando forti disagi alla vita dei cittadini e alle attività economiche e imprenditoriali. Esprimo perciò un grande ringraziamento all’azione della magistratura, delle forze di polizia giudiziaria e delle forze dell’ordine che hanno determinato questo esemplare risultato. Non dobbiamo abbassare la guardia. La Regione è, con determinazione, in prima linea, impegnata a collaborare con tutte le forze istituzionali, sociali, economiche, associazionistiche, nella lotta quotidiana contro la criminalità in Basilicata”.