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“Sull’emergenza cinghiali – che da tempo circolano liberamente e pericolosamente anche nelle nostre città – basta con le chiacchiere e le fantasiose attenuanti. Il problema è da ricercare nella indisponibilità delle risorse e quindi nella mancata copertura finanziaria. Si tratta di approvare il bilancio regionale e dare corso al piano di contrasto e gestione degli ungulati predisposto dalla Regione agricoltura (ex assessore Cupparo), fermo da oltre 8 mesi nei cassetti del Dipartimento che peraltro è privo sempre da 8 mesi di Assessore”.
Così Cia-Agricoltori Basilicata in una nota a firma del direttore Donato Distefano. “Solo pochi mesi a rileggere comunicati stampa e roboanti dichiarazioni avremmo dovuto credere che il grande problema degli ungulati in Basilicata e in Italia era già definitivamente risolto. Con alcune nuove disposizioni, il Governo Meloni a partire dalla modifica alla legge 157/92, si è accreditata la tesi – è scritto nella nota – che finalmente si forniva una definitiva soluzione all’annoso questione dei cinghiali nel nostro paese. Purtroppo non e così ed è tutto falso. La realtà non solo smentisce le facili affermazioni ma ripropone in tutta la sua gravità il problema. Non è casuale che continua il proliferare del numero degli ungulati in tutto il Paese, aumentano i danni sia alle colture agricole che gli incidenti con autoveicoli, viaggiare in particolare su strade secondaria e sempre più pericoloso ed è a rischio l’incolumità delle persone.
Non prendiamo in giro i Lucani e – sottolinea Distefano – diciamo come realmente come stanno le cose. Con i fondi che ci auguriamo siano nelle poste finanziarie del bilancio che il Consiglio Regionale si appresta ad approvare si può permettere di dare attuazione all’unico concreto strumento che è in grado di dare una reale risposta a questo annoso problema. Si tratta dunque di approvare il bilancio e dar corso al piano di contrasto e gestione degli ungulati predisposto dalla Regione. Basta chiacchiere. La Regione deve approvare senza perdere ulteriore tempo il bilancio 2023, siamo in esercizio provvisorio e siamo a metà anno, per avviare le procedure e appaltare il piano di contrasto e gestione degli ungulati partendo dall’intesa con gli Enti parco. Servono scelte concrete e risorse certe affinché almeno nella nostra Regione si possa porre un argine a questo fenomeno che ogni anno non solo manda in fumo produzioni e beni agricoli, crea pericoli, ogni anno costa svariati milioni di euro, ma soprattutto continua a rappresentare un potenziale pericolo anche sul versante sanitario Riteniamo – continua la Cia – sia arrivato il momento di intervenire concretamente: meno riunioni, più fatti”.