Venerdì, 15 Novembre 2024

Non c’è nulla da meravigliarsi, ma semmai preoccuparsi, dei recenti dati sulla povertà definiti dall’ ISTAT. Anzi” Tutto fa prevedere che dai 5 mln e 700 mila poveri, si possa raggiungere la soglia dei 6 mln entro il 2025 se non si opererà diversamente sulla politica economica del nostro Paese. Infatti con gli stipendi al palo, con le pensioni non perequate a sufficienza e quindi con un potere di acquisto in calo a causa di una inflazione micidiale nel triennio (8,1% nel 2022 – 5,7% nel 2023 – 3,0% prev.2024) non solo si incide sui consumi delle famiglie, ma su tutta la struttura economica, tanto da far registrare una caduta della produzione industriale del 3,4%.

Circola sui quotidiani una nota del presidente Bardi collegata al salvifico bonus Gas della Basilicata, che a dir suo, avrebbe contribuito a frenare l‘inflazione dei rincari dei beni di consumo. Un bonus bollette (lo ricordiamo ai distratti) che altre regioni hanno comunque elargito ai propri cittadini senza che abbiano lasciato trivellare i propri territori, i propri bacini idrici o autorizzato discariche di rifiuti e impianti di trattamento di reflui petroliferi tossici e radioattivi.

L'aumento di prezzi è costato ad ogni famiglia italiana, a parità di consumi, ben 2.369 euro nel 2022, con una stangata complessiva che supera quota 61,3 miliardi di euro.

“L’assurda e imprevedibile crisi del governo italiano apre una fase di maggiore incertezza e difficoltà economiche per le famiglie e le imprese italiane.

In un momento come questo occorre tenere ancora più alta l’attenzione sulle decisioni e le misure dell’Unione europea che possono contrastare il rincaro dei prezzi dell’energia e il conseguente aumento dell’inflazione e del costo dei prodotti alimentari.

Le partite aperte a Bruxelles sono molto importanti per poter mettere in campo azioni e risposte che possano alleviare la drammatica emergenza economica che sta colpendo tutta l’Europa e le aree più svantaggiate come il Sud dell’Italia”.  

Lo ha affermato in una nota Chiara Gemma, eurodeputata di Insieme per il futuro.

“Entrando nel merito delle misure più significative - ha spiegato Gemma - la partita ancora aperta riguarda le scelte del Consiglio e della Commissione europea per definire l’accordo sul tetto per il prezzo del gas. Un’altra misura importante, in questo caso già varata dalla Commissione Ue, - ha precisato l’europarlamentare - è il programma Repower Eu che si pone due obiettivi fondamentali: porre fine alla dipendenza dell’Unione europea dai combustibili fossili russi e le politiche per affrontare la crisi climatica”.

“Esaminando le altre questioni di rilievo - ha evidenziato l’eurodeputata del Sud e della Basilicata - va sottolineato che stanno avanzando i lavori dell’Ue sul Fondo sociale per il clima, approvato in seduta plenaria dal Parlamento lo scorso 22 giugno, che prevede sia misure temporanee di sostegno dirette al reddito, come la riduzione delle tasse e dei canoni energetici, sia investimenti strutturali di lunga durata nella ristrutturazione degli edifici, negli interventi per l’energia rinnovabile, e nel passaggio dal trasporto privato a quello pubblico”. 

“Infine, - ha rimarcato Gemma - non vanno dimenticati i fondi per il Pnrr, il Fondo sociale europeo e la Garanzia per l’infanzia, tutte misure che gli Stati membri possono utilizzare per supportare le fasce più deboli in questo periodo di grave difficoltà. 

Su tutte queste tematiche - ha concluso - noi di Insieme per il futuro siamo impegnati a dare il massimo per ottenere il miglior risultato possibile”.

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